ITALIA
Dopo il disastro
Genova, nelle strade tornano gli angeli del fango: centinaia di volontari in azione
Come dopo l'alluvione del 2011, moltissime persone, in gran parte ragazzi, hanno iniziato a ripulire la città. Il capoluogo ligure riparte dalla solidarietà. Malore per una 27enne impegnata a spalare la melma
Genova
Molti di loro hanno rispolverato le magliette dell’alluvione del 2011, con la scritta marrone “Non c’è fango che tenga”. Volti sorridenti, entusiasti ed energici mentre armati di vanga, guanti e stivaloni da cantiere ripuliscono la città: sono gli angeli di Genova. Per questo li hanno ormai soprannominati “gli angeli del fango”. Sono centinaia, quasi tutti giovanissimi, tutti lì per dare una mano con generosità.
Centinaia di ragazzi all'opera
Vicoli, negozi, strade, cantine, persino intercapedini e garage: come tre anni fa, sono accorsi nel cuore della città sfregiato dall’alluvione. A Borgo Incrociati, dove l'ex infermiere Antonio Campanella, 57 anni, è affogato nella furia del Bisagno, centinaia di "angeli" caricano i camion dell'Amiu, l'azienda di igiene urbana del Comune di Genova, affiancando il personale e i titolari degli esercizi commerciali, stremati e disperati per la perdita di ogni loro cosa. Sono centinaia a San Fruttuoso, in via Giacometti, corso Sardegna, corso Gastaldi, nelle centrali via XX Settembre, via San Vincenzo. Poi a Quezzi, nella zona dove il Fereggiano ha nuovamente superato gli argini e devastato negozi e scantinati, e a Marassi, dove fango e detriti si sono accumulati dopo le piene dei torrenti.
La gratitudine della città
I genovesi mostrano la loro gratitudine come possono. C’è chi sorride, chi li ringrazia, ci sono baristi che distribuiscono gratuitamente panini, camioncini di commercianti che si sono salvati dalla furia delle acque che distribuiscono le bibite. I ragazzi mangiano e bevono esausti seduti sui marciapiedi insozzati dalla melma del torrente.
Malore per una 27enne
Una di loro, una 27enne, si è sentita male mentre spalava. Ha avuto un arresto cardiaco mentre era all'opera in via Trebisonda ed è stata portata in ospedale. È stata ricoverata in prognosi riservata in rianimazione.
Nelle strade nonostante l'allerta
Il tam tam che ha permesso di radunare tutti è partito nei social network. I municipi hanno organizzato punti di raccolta, distribuito i guanti e le vanghe. Nonostante lo stato di Allerta 2, che durerà fino a lunedì, i ragazzi hanno risposto numerosissimi. Il pericolo imminente ed il cielo plumbeo non li hanno tenuti lontano dai torrenti che hanno devastato la città e che potrebbero nuovamente, alla prima pioggia, gonfiarsi e uscire minacciosi dagli argini. Il compito è importante: c’è Genova da rimettere a lucido.
Centinaia di ragazzi all'opera
Vicoli, negozi, strade, cantine, persino intercapedini e garage: come tre anni fa, sono accorsi nel cuore della città sfregiato dall’alluvione. A Borgo Incrociati, dove l'ex infermiere Antonio Campanella, 57 anni, è affogato nella furia del Bisagno, centinaia di "angeli" caricano i camion dell'Amiu, l'azienda di igiene urbana del Comune di Genova, affiancando il personale e i titolari degli esercizi commerciali, stremati e disperati per la perdita di ogni loro cosa. Sono centinaia a San Fruttuoso, in via Giacometti, corso Sardegna, corso Gastaldi, nelle centrali via XX Settembre, via San Vincenzo. Poi a Quezzi, nella zona dove il Fereggiano ha nuovamente superato gli argini e devastato negozi e scantinati, e a Marassi, dove fango e detriti si sono accumulati dopo le piene dei torrenti.
La gratitudine della città
I genovesi mostrano la loro gratitudine come possono. C’è chi sorride, chi li ringrazia, ci sono baristi che distribuiscono gratuitamente panini, camioncini di commercianti che si sono salvati dalla furia delle acque che distribuiscono le bibite. I ragazzi mangiano e bevono esausti seduti sui marciapiedi insozzati dalla melma del torrente.
Malore per una 27enne
Una di loro, una 27enne, si è sentita male mentre spalava. Ha avuto un arresto cardiaco mentre era all'opera in via Trebisonda ed è stata portata in ospedale. È stata ricoverata in prognosi riservata in rianimazione.
Nelle strade nonostante l'allerta
Il tam tam che ha permesso di radunare tutti è partito nei social network. I municipi hanno organizzato punti di raccolta, distribuito i guanti e le vanghe. Nonostante lo stato di Allerta 2, che durerà fino a lunedì, i ragazzi hanno risposto numerosissimi. Il pericolo imminente ed il cielo plumbeo non li hanno tenuti lontano dai torrenti che hanno devastato la città e che potrebbero nuovamente, alla prima pioggia, gonfiarsi e uscire minacciosi dagli argini. Il compito è importante: c’è Genova da rimettere a lucido.