POLITICA
Verso le elezioni
Gentiloni: no a una coalizione con Berlusconi dopo il voto
Alle prossime elezioni "non trionferanno i populisti e gli antieuropei".
"Speriamo che non sia questo il caso e che il centro sinistra che rappresento abbia la maggioranza. In ogni caso penso che saremo il pilastro di una possibile coalizione".
Alle prossime elezioni in Italia "non trionferanno i populisti e gli anti europei". Ha affermato il Premier. "Dobbiamo essere molto attenti con queste elezioni a non interrompere il processo di riforme che abbiamo realizzato negli ultimi cinque anni con lo sforzo dei lavoratori e delle imprese italiane. Sarebbe molto grave", ha proseguito Gentiloni sottolineando che "siamo sulla strada giusta, visto che l'economia è tornata a crescere, ma come tutti sappiamo il fatto che abbiamo numeri di crescita positivi non comporta automaticamente che abbiamo risolto tutti i nostri problemi sociali e politici". A questo punto, Gentiloni, si sofferma a parlare di una delle più gravi piaghe sociali: il lavoro e dice che deve essere "l'ossessione di chi governa". A partire, spiega il presidente del consiglio, "dall'innovazione tecnologica che è una grande speranza. Dobbiamo garantirci che una volta che si introduce una grande innovazione tecnologica, non vengano distrutti e precarizzati posti di lavoro. Deve essere un'ossessione costante per chi governa, altrimenti non ci si rende conto che se peggiorano i problemi sociali, alla lunga i numeri della crescita che stiamo vivendo non saranno più sufficienti".
Gentiloni poi spiega: sono in buona salute ma il mio impegno, 13 mesi fa, era di cercare di portare il Paese alla fine della legislatura", proseguire con "le riforme, e affrontare crisi molto serie" come quella "migratoria", e quella delle "banche. Questo era il mio impegno che finisce con le elezioni. Dopo il voto vedremo".
Il Presidente del Consiglio infine afferma: "Qui a Davos tutti pensano che l'Italia sia sulla strada giusta di crescita e che non debba deragliare. C'e' attenzione e curiosità per il voto" di marzo: "l'auspicio è che il paese non esca dalla strada del risanamento economico e da quello del risanamento sociale".