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POLITICA

L'intervista

Giustizia, Orlando: "La riforma va fatta con le opposizioni"

Il patto del Nazareno, dice il ministro, non prevede un accordo su questa materia, ma la riforma "va fatta con le opposizioni. Sui reati finanziari c'è intesa coi 5 Stelle, sulla responsabilità dei magistrati con Fi". Berlusconi replica: "Sono molto preoccupato" (LEGGI)

Matteo Renzi e Andrea Orlando
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"Non ho mai ricevuto un diktat legato a patti segreti, ma l'esigenza del confronto è fisiologica. Andare oltre la maggioranza non è solo un'esigenza numerica; è un'esigenza politica. Dopo lo scontro di questi vent'anni, costruire una grande infrastruttura come la giustizia è questione di rilevanza democratica". Rilancia il ministro Andrea Orlando l'esigenza di una riforma della Giustizia condivisa con le opposizioni. E lo fa in un'intervista al Corriere della Sera spiegando che il patto del Nazareno non prevede un accordo su questo e che "sui reati finanziari c'è intesa coi 5 Stelle, sulla responsabilità dei magistrati con Fi".

Entrando nel merito dei punti in discussione il guardasigilli spiega: "Rivedremo appello e ricorso in Cassazione, aumenteremo la discrezionalità del pm sull'azione penale" con "la condotta riparatoria: chi fa un danno si impegna a risarcirlo, ripristina la situazione precedente, e il reato si estingue prima del processo". Quanto alle carceri, dice, "sono per chiudere quelle ottocentesche con i raggi, come San Vittore".    

Sulla responsabilità civile dei magistrati, spiega, "resta 'indiretta'. Modificare la legge Vassalli è una necessità, imposta anche dall'Ue che ci obbliga a varare una nuova legge entro fine anno". "Se il Parlamento non farà in tempo dovremo intervenire per decreto". Con i magistrati "avevamo un dialogo costruttivo. Ho visto un cambio di atteggiamento legato al taglio delle ferie, ma quello non è un atto di lesa maestà. E' uno dei tanti provvedimenti per migliorare le performace della giustizia".

Sulle intercettazioni poi, continua il ministro, "dobbiamo conciliare le esigenze delle indagini con quelle della privacy e del diritto all'informazione".   

Sul reato di autoriciclaggio, "il cuore - dichiara il ministro - è impedire l'inquinamento dell'economia da parte di capitali illeciti. Possiamo stabilire che comprare una villa con i fondi neri alteri il mercato immobiliare, ma non possiamo semplicemente moltiplicare le sanzioni già previste per il reato presupposto, quello con cui si è fatto il nero".    

In tema di ricorsi, "non credo a ricette tranchant tipo abolire l'appello, ma si può far sì che non tutto sia appellabile e non tutto possa finire in Cassazione", osserva Orlando. "Nella riforma è prevista una sorta di 'superpatteggiamento': una confessione con sconto di pena, una 'condanna concordata' non appellabile".    

Infine, parlando del Pd, "il rischio comitato elettorale c'è, ma non inizia con Renzi", commenta Orlando, che esclude una scissione di D'Alema e Bersani: "Non è nella loro cultura politica un posizionamento di mera testimonianza".
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