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Coronavirus

Il nuovo decreto legge Covid pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale

Green Pass, boom di prenotazioni: corsa al vaccino. Oggi nelle piazze la protesta dei no vax

Dal Lazio al Piemonte, dal Veneto alla Lombardia: aumento delle prenotazioni tra il 15 e il 200%. Ma l'obbligo del certificato verde accende le proteste dei no vax, manifestazioni in tutta Italia

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Dopo l'annuncio del premier Mario Draghi sull'obbligo di Green pass e le parole sulla necessità di vaccinarsi, boom di prenotazioni nelle Regioni: dal Lazio al Piemonte, dal Veneto alla Lombardia. Un aumento tra il 15 e il 200%, dice il commissario Figliuolo. Anche se 4,8 milioni di italiani sopra 50 anni non si sono ancora vaccinati. Intanto il nuovo decreto legge Covid che introduce l'obbligo di Green pass dal 6 agosto è stato pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale e sono così entrati in vigore i nuovi parametri per definire le zone di rischio. Dal 6 agosto l'obbligo del certificato verde per accedere a qualsiasi tipo di servizio di ristorazione al tavolo al chiuso, spettacoli, eventi e competizioni sportive, musei, istituti e luoghi di cultura, piscine, palestre, centri benessere, fiere, sagre, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri culturali e ricreativi, sale da gioco e casinò, concorsi pubblici.

 "Abbiamo registrato un incremento delle prenotazioni che va da un 15% ad un 200% a seconda delle regioni. In Friuli Venezia Giulia siamo al 6.000%" dice il Commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo sottolineando che la campagna viaggia al 100% con oltre 500 mila somministrazioni al giorno.   La scelta del governo ha dunque prodotto l'effetto desiderato: incentivare la vaccinazione ed evitare di dover richiudere una serie di attività in piena estate a causa del nuovo aumento dei contagi dovuto alla diffusione della variante Delta che, come conferma l'ultimo monitoraggio, è ormai predominante in Italia. Vaccinarsi equivale a vivere - ribadisce Figliuolo citando le parole del premier Mario Draghi - ma anche a far si che altre persone possano ricevere le cure di cui hanno bisogno".

E il cambio dei parametri, ampiamente concordato con le Regioni anche nelle percentuali, ha consentito di non far scattare la zona gialla per Lazio, Veneto, Sicilia e Sardegna. Nelle prossime ore arriveranno inoltre due circolari del ministero della Salute: una, prevista dal decreto, indicherà i soggetti che saranno esentati dall'utilizzo del green pass, ad esempio chi non può vaccinarsi per motivi di salute oppure ha avuto una reazione allergica dopo la prima dose. La seconda invece andrà a risolvere il problema degli italiani che si sono vaccinati all'estero e non hanno ancora ricevuto il pass. "Non c'è motivo che perduri questa situazione" ha spiegato il direttore della prevenzione Gianni Rezza.   Ora però il confronto, in attesa che la settimana prossima arrivino sul tavolo i temi della scuola, dei trasporti e del lavoro, si sposta ancora una volta sulle discoteche, con i ministri della Lega che chiedono un ripensamento, e soprattutto su chi debba fare i controlli. Il decreto prevede che "i titolari o i gestori dei servizi e delle attività" per le quali serve il certificato" sono tenuti a verificare che l'accesso ai predetti servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni".

Le Regioni sono pronte a dar battaglia. "Non possiamo pensare - dice il presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga - di mettere sulle spalle del barista o del ristoratore l'onere di fare il bodyguard, su questo lo Stato ci deve essere".   

Ma non c'è solo il boom delle prenotazioni. L'obbligo del green pass ha spinto i no vax allo scoperto: decine di manifestazioni in tutta Italia sono già state convocate via Facebook e Telegram contro "il passaporto schiavitù e l'obbligo vaccinale" e mercoledì 28 una fiaccolata in piazza del Popolo a Roma e davanti ai municipi di tutta Italia del comitato 'Libera Scelta' ha trovato la condivisione dei parlamentari leghisti Alberto Bagnai e Claudio Borghi. La stessa leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, pur ribadendo che si vaccinerà e di non essere no vax, attacca Mario Draghi."Le sue sono parole di terrore. il green pass è diventato il nuovo mantra da imporre, il resto non conta. Stiamo picconando il nostro stato di diritto, questa non è libertà". Al momento,sottolineano fonti della sicurezza, le manifestazioni non preoccupano ma è chiaro che se ci dovessero essere assembramenti o situazioni a rischio si interverrà per ripristinare le condizioni di sicurezza.

Manifestazioni no vax oggi in varie città italiane
Oltre 80 città italiane vedranno scendere in piazza i 'No-vax' di tutto il Paese. Da Aosta a Ragusa, da Lecce a Pordenone. Una iniziativa lanciata via internet che arriva a pochi giorni dalla manifestazione di Torino, dove il " No Paura Day" ha raccolto circa duemila persone a piazza Castello. Gli attivisti si scagliano contro "il passaporto di schiavitù, l'obbligo vaccinale, la truffa Covid, la dittatura". A protestare contro il certificato verde anche diverse associazioni dai ristoratori agli organizzatori di matrimoni. "ll 40% degli esercizi a livello nazionale non ha aree esterne e 18 milioni di persone non sono ancora vaccinate. Sono 18 milioni di clienti che certe attività rischiano di perdere, così si riduce la domanda e si rischia di perdere una potenziale fetta di clientela che vale 18 milioni di persone – afferma Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe Confcommercio la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi analizzando l'impatto che il green pass potrebbe avere su ristoranti al chiuso e i bar –. Sono misure che creano un impatto economico, un impatto organizzativo e assegnano responsabilità individuali collettive alla categoria e che ritengo inefficaci".

La "dimostrazione ufficiale" a Ostia, sul litorale romano. Presìdi sono previsti in tantissime città, da Roma a Genova passando per Firenze, Torino, Milano, Napoli, Bologna, Padova, Cagliari, Bergamo, Catania, Palermo, Reggio Emilia, Biella, Parma, Pescara, Varese, Ostia, Pordenone, Ravenna, Forlì, Lodi e Como.

Toti: "Manifestare è legittimo ma il vaccino salva"
"Le manifestazioni sono tutte legittime. Lo facciano pacificamente, lo facciano per la loro stessa salute, soprattutto se non vaccinati, rispettando le regole che dobbiamo tenere tutti". Cosi' il presidente della Liguria, Giovanni Toti, commentando a margine di un incontro all'Università di Genova, il presidio contro il green pass previsto per questo pomeriggio in piazza De Ferrari. "Gli assembramenti che ho visto in tante manifestazioni, non solo le loro, non aiutano in questa fase di aumento di contagio - osserva Toti - Tutti hanno diritto ad avere la propria idea, ma i numeri non sono idee: i numeri sono che i vaccini ti salvano dall'ospedale, ce lo sta dicendo quotidianamente la statistica dei nostri sistemi sanitari. Se uno non vuole vaccinarsi - conclude il governatore - può scegliere, certo, ma posso anche scegliere che non mi chiuderanno in casa perché qualcuno non si vaccina".

Salvini: "Resto contrario alla certificazione verde"
Resto contrario" al green pass e "sono contento che non sia passato il cosiddetto modello francese che sarebbe stato molto più restrittivo. Abbiamo cercato di limitare i danni che sarebbero derivati nel caso di applicazione estensiva (nei bar, sui treni, nei luoghi di lavoro). Avremmo tolto i diritti civili a 30 milioni di persone. Vedremo fra 15 giorni". Lo dice in una intervista al Corriere della Sera il segretario della Lega Matteo Salvini che a proposito delle parole usate dal premier in conferenza stampa dice: "Sono rimasto stupito negativamente. Ma non voglio commentare le sue parole".

E alla domanda se si siano sentiti dopo quella dichiarazione risponde: "No, l'avevo sentito prima del Consiglio dei ministri e avevamo dialogato amabilmente su tante questioni. Se aveva qualche osservazione da muovermi poteva dirmelo al telefono e non attraverso una conferenza stampa". Poi aggiunge: "Il presidente ha fatto questa scelta d’intesa con Speranza. Noi avremmo agito diversamente - afferma - A differenza dei 5 Stelle che minacciano e poi non fanno nulla, noi se abbiamo qualcosa da dire lo diciamo a voce alta ma non mettiamo a rischio gli equilibri"."Siamo stati gli unici ad opporsi in Consiglio dei ministri. Non abbiamo i numeri per bloccare la decisione - aggiunge - Abbiamo messo agli atti il nostro dissenso e adesso attendiamo di vedere come si evolverà la situazione"."Io sono per la libertà di scelta. Da vaccinato non voglio imporre niente a nessuno. Se tanti hanno deciso di sottoporsi alla vaccinazione sono contento per loro. Però, stiamo attenti alle controindicazioni", sottolinea. Mentre sulla vaccinazione effettuata ieri spiega: "La vaccinazione era stata prenotata per tempo, mica si può decidere dalla sera alla mattina...".
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