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POLITICA

Scostamento da 32 miliardi serve per "un nuovo pacchetto di aiuti"

Gualtieri, continuare con politiche espansive. Conte incontra le parti sociali sul Recovery

Il premier ai sindacati chiede "confronto intenso" e poi dice: "Recovery plan garantirà una crescita significativa del Pil ma anche degli indici di benessere". E il ministro dell'Economia avverte: "Ritirare anzitempo il supporto all'attività economica sarebbe un grave errore

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"Siamo convinti dell'importanza di continuare a seguire politiche fiscali e monetarie espansive fino a quando non saremo tornati su un sentiero consolidato di crescita. Ritirare anzitempo il supporto all'attività economica sarebbe un grave errore". Così il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in un intervento sul Sole 24 Ore dedicato alla presidenza italiana al G20, in cui mette in fila una serie di priorità da perseguire, dalla sanità al Green deal.
"Occorrerà semmai orientare la politica di bilancio verso la spinta agli investimenti - dice - non vogliamo e non possiamo accontentarci di un ritorno alla normalità".   La presidenza italiana al G20 -scrive Gualtieri - si impegna a contribuire a un rilancio del multilateralismo come fondamento della cooperazione internazionale, grazie anche al fondamentale contributo della nuova amministrazione statunitense. Sono fiducioso che sapremo fare importanti progressi su una serie di argomenti delicati ma cruciali, come la salute, il clima e la crescita sostenibile". 

Ieri il ministro aveva spiegato che il nuovo scostamento da 32 miliardi serve per "un nuovo pacchetto di aiuti" finalizzato ad attutire l'impatto delle misure anti-Covid, che potrebbero protrarsi "anche in primavera". La Bce assicura che proseguirà gli acquisti nell'ambito del Pepp "con una dotazione finanziaria totale di 1.850 miliardi di euro".

Conte incontra parti sociali sul Recovery
"Oggi inizia il confronto con le parti sociali. Un confronto che vogliamo intenso e costruttivo.Abbiamo una versione aggiornata, oggettivamente migliorata, del Piano. Questo Piano deve servirci a liberare il potenziale di crescita dell'economia, a dare impulso alla produttività e all'occupazione". Così il premier Giuseppe Conte, rivolgendosi ai sindacati, come informa Palazzo Chigi. "E lo dobbiamo fare - ha aggiunto il premier - aumentando la capacità del nostro Paese di affrontare queste sfide e le trasformazioni in atto che riguardano anche le modalità organizzative del mondo del lavoro,rafforzando al contempo anche la coesione sociale".

Il Recovery plan garantirà "una crescita significativa del Pil ma anche degli indici di benessere" avrebbe poi detto il presidente del Consiglio nel corso della riunione, secondo quanto riferito da fonti sindacali.  Conte avrebbe inoltre fornito la stima di "un impatto positivo per una crescita di almeno 3 punti in più nel 2026 rispetto a quella ordinaria".  Poi ha aggiunto: Abbiamo affinato la visione strategica del Recovery fund, dobbiamo liberare il potenziale della crescita economica e rafforzare la coesione sociale".

L'incontro è iniziato in videoconferenza. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil  Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri. Alla riunione partecipa il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri e il sottosegretario al Lavoro, Francesca Puglisi. Le parti sociali chiedono che il piano venga discusso in modo trasparente recependo i loro suggerimenti e le loro richieste.  La riunione è anche l'occasione anche per discutere del nuovo decreto Ristori che il governo dovrebbe varare nei prossimi giorni. Dopo il confronto con le organizzazioni sindacali, lunedì prossimo Conte ascolterà  le associazioni datoriali.    Poi in programma una riunione con Confindustria e altri incontri con Confapi, Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti.

Martedì, inoltre, il presidente del Consiglio, incontrerà i governatori regionali e gli altri enti locali per confrontarsi sul Recovery plan. Un appuntamento nell’agenda del premier per onorare l’impegno preso con il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, a capo anche della Conferenza delle Regioni, e con gli altri vertici istituzionali a livello locale.
 
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