L'Italia dei "misteri"
Il 27 giugno del 1980 la strage di Ustica, Mattarella: "Ferita aperta, accertare la verità"
37 anni fa un DC9 Itavia scomparve improvvisamente dai radar, si squarciò e si inabissò. A bordo c'erano 81 persone. Ancora oggi, tra depistaggi e rimpalli, non è chiaro chi e cosa causarono quell'incidente. "Servono altri passi in collaborazione con Paesi amici" afferma il presidente della Repubblica Mattarella nel suo messaggio all'Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica. Il presidente del Senato, Piero Grasso, parla di innegabili opacità. Gli fa eco la presidente della Camera, Laura Boldrini, per la quale persistono interrogativi e zone d'ombra
Mattarella: "Servono altri passi in collaborazione con Paesi amici"
"La data del 27 giugno ricorrenza della strage di Ustica- scrive il capo dello Stato nel suo messaggio- resta impressa nella coscienza del Paese come un evento tragico e come una ferita sempre aperta, per le vite spezzate, per le indicibili sofferenze dei familiari, e per il vulnus alla sensibilità civile e democratica del nostro popolo". "In questa giornata- continua il capo dello Stato- esprimo la partecipazione della Repubblica al comune dolore e la vicinanza nel costante impegno affinché siano compiutamente accertate le responsabilità e vengano ricostruite in modo univoco le circostanze e il contesto che provocarono così tante morti innocenti. Alla domanda di giustizia le istituzioni hanno il dovere di dare risposta, percorrendo fino in fondo la strada della verità e facendo onore alla professionalità e alla dedizione di uomini dello Stato che sono riusciti ad aprire questo cammino superando ostacoli e difficoltà. Altri passi potranno essere compiuti- conclude Mattarella- nella auspicabile collaborazione con istituzioni di paesi amici, affinché la memoria di quanto avvenuto nel cielo di Ustica rafforzi la solidarietà e la speranza di quanti operano per il trionfo delle ragioni dello stato di diritto".
E di "opacità innegabili" parla il presidente del Senato Piero Grasso nel messaggio a Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione Parenti delle Vittime della strage di Ustica.
Grasso: "Impedita una ricostruzione complessiva degli eventi di quella notte"
"Le innegabili opacità di questi anni hanno fino a ora impedito una ricostruzione complessiva degli eventi di quella notte. Non per questo possiamo abbandonare l'impegno perché sia fatta giustizia- scrive il presidente del Senato a Bonfietti- dobbiamo anzi, proprio in questo triste giorno, ribadire la nostra volontà di non cedere alla rassegnazione".
"All'indescrivibile dolore provocato da una così grande tragedia si sono aggiunte rabbia e frustrazione, sentimenti condivisi da tutto il nostro popolo", continua Grasso, aggiungendo: "La vostra Associazione si è fatta carico del pesante fardello di ricordare alla coscienza del nostro Paese, e purtroppo anche alle sue Istituzioni, che mai potremo dirci soddisfatti fino a quando non avremo riscattato, attraverso la forza della verità e del diritto, la dignità di chi perse la vita e di quanti, da allora, soffrono la mancanza incolmabile dei propri cari".
Si associa a Piero Grasso la terza carica dello Stato, la presidente della Camera Laura Boldrini, per la quale persistono interrogativi e zone d'ombra.
Boldrini: è dovere delle istituzioni fare luce
"Più volte ho ribadito il dovere delle Istituzioni di impegnarsi in modo incondizionato per fare luce" sulla strage di Ustica, "perché il persistere di interrogativi e zone d'ombra indebolisce la fiducia dei cittadini nella nostra democrazia", afferma nel suo messaggio a Bonfietti, ribadendo l'impegno della Camera in questo senso, a partire dalla desecretazione dei documenti.
Scrive Laura Boldrini: "Nel giorno in cui si rende omaggio alle ottantuno vittime della strage di Ustica, rinnovo a voi familiari e alla vostra associazione la vicinanza della Camera dei deputati e quella mia personale. Vi sono riconoscente per la straordinaria dimostrazione di tenacia che avete saputo dare per un tempo insopportabilmente lungo. E' la tenacia che è stata richiesta, nella vita della nostra Repubblica, a tutti coloro che reclamavano verità sulle stragi. Appena pochi giorni fa è stato finalmente messo, con la sentenza della Corte di Cassazione, un punto fermo sulla strage di Brescia, ben 43 anni dopo. Voi, a 37 anni di distanza, continuate a coltivare la legittima aspirazione alla giustizia, ma avete dovuto fare i conti con depistaggi, complotti e silenzi, anche da parte di alcuni settori deviati dell'apparato statale".
"Più volte ho ribadito il dovere delle Istituzioni di impegnarsi in modo incondizionato per fare luce- aggiunge Boldrini- Non soltanto per rispondere all'aspettativa di giustizia dei familiari delle vittime, ma anche e soprattutto perché il persistere di interrogativi e zone d'ombra indebolisce la fiducia dei cittadini nella nostra democrazia. In questo senso, fin dall'inizio di questa legislatura la Presidenza della Camera ha attivato molte iniziative per giungere alla desecretazione del maggior numero possibile di documenti su cui hanno operato in passato varie Commissioni di inchiesta. E' stata inoltre approvata una legge che, introducendo il reato di inquinamento processuale e depistaggio, potrà contribuire a chiarire aspetti ancora oscuri di molte dolorose vicende che hanno insanguinato il Paese. Intendo oggi ribadire con forza e convinzione questo impegno per una politica saldamente ancorata ai valori di libertà e giustizia della nostra Carta Costituzionale. Le vittime delle stragi- conclude- vanno onorate soprattutto con atti concreti di verità e di trasparenza".