ITALIA
Radio Radicale, Cdr a Mattarella: "In gioco non solo testata ma informazione e democrazia"
Il Comitato di redazione di Radio Radicale si è rivolto con una lettera aperta al Presidente della Repubblica
"Le decisioni prese dal governo con la legge di Bilancio- prosegue la lettera- mettono a rischio dopo 43 anni la vita di Radio radicale. In queste settimane abbiamo ricevuto sostegno da ogni parte: partiti politici e singoli parlamentari, sindaci e amministrazioni locali, società scientifiche e personalità del mondo accademico, fondazioni culturali, tutte le componenti della magistratura associata, avvocati penalisti, civilisti e amministrativisti, scrittori, registi, attori, decine e decine di migliaia di cittadini. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella sua segnalazione urgente al governo, ha definito quello di Radio radicale un servizio di interesse generale che come tale non deve essere interrotto e che va garantito fino al generale riassetto del sistema e ad un nuovo bando di gara".
"La decisione di non ammettere gli emendamenti al 'decreto crescita'- spiegano- va però in direzione opposta e pone una seria ipoteca sul proseguimento del nostro lavoro. Tolto il solo Movimento 5 Stelle, che comunque ha visto emergere al suo interno posizioni diverse, sulla vicenda di Radio radicale si e' formata una vera e propria unità nazionale che chiede di essere rappresentata. EsprimendoLe i sentimenti di massimo rispetto per il Suo ruolo e la Sua persona. Le chiediamo di valutare l'opportunità di un Suo intervento in merito. Non si tratta solo della sopravvivenza di una testata giornalistica ma piu' in generale della questione dell'informazione e della democrazia nel nostro Paese".