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POLITICA

Intervento alla Camera

Il ministro Gentiloni: "Bene impulso parlamentare a riconoscimento della Palestina"

Il titolare della Farnesina ha parlato anche di terrorismo islamico, Libia, crisi ucraina, Grecia, marò e immigrazione

Gentiloni alla Camera (Ansa)
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Il governo valuta con favore "l'impulso parlamentare a promuovere il riconoscimento di uno Stato palestinese e a fare tutti gli sforzi per riprendere il negoziato tra le parti". Lo ha detto alla Camera il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, nel corso di una comunicazione parlamentare. "C'è il diritto dei palestinesi a un loro Stato - ha sottolineato - e il diritto di Israele a vivere in sicurezza di fronte a chi per statuto vorrebbe cancellarne esistenza". 

Terrorismo, "No crociate, battersi per la libertà"
Gentiloni ha parlato anche di Isis. "Occorre battersi per difendere la democrazia e la libertà" contro la minaccia rappresentata dalle milizie jihadiste dello 'Stato islamico', ha detto il ministro.

"Siamo impegnati nell'iniziativa internazionale contro Isis e siamo impegnati nell'addestramento sia dell'esercito iracheno sia dei peshmerga curdi: siamo soprattutto impegnati come Paese sul piano civile, culturale, di comunicazione" ha ricordato il ministro.

"Né crociate, né avventure: occorre battersi per difendere democrazia e libertà" ha continuato Gentiloni, ricordando "le donne yazide vittime di un tentativo di sterminio nel nord dell'Iraq" e che sono assistite dalla cooperazione italiana, i "cristiani di Ninive che hanno paura a tornare nelle zone da cui sono stati cacciati", i cristiani copti "vittime dell'orribile strage sulle spiagge di Sirte" e i "cittadini ebrei che in giro per l'Europa sono stati vittime e bersaglio di attentati e aggressioni di ogni genere".

"L'Italia farà di tutto per difendere la propria sicurezza e lo farà contrastando la barbarie con l'unità: il messaggio che deve venire dal Parlamento è un messaggio di unità contro la barbarie", ha affermato Gentiloni.

Libia, "Italia pronta a fare la sua parte"
Il ministro ha parlato anche della situazione  in Libia: "L'Italia è pronta a fare la sua parte secondo quello che deciderà di fare l'Onu" se la via diplomatica dovesse fallire. "Siamo aggrappati agli sforzi che sotto l'egida delle Nazioni Unite si stanno facendo per raggiungere almeno una base di un governo di rinconciliazione nazionale. In questo momento - ha aggiunto - il gioco a livello internazionale è questo. L'Italia è pronta a fare la sua parte, secondo quello che decideranno le Nazioni Unite, se questa prospettiva non riuscisse ad ottenere risultati". 

Ucraina, "no parole forti nei confronti della Russia, ma fermezza e ricerca del dialogo"
Riferendo sulla crisi ucraina, invece, il ministro ha detto: "Non abbiamo bisogno di parole forti nei confronti della Russia, ma di fermezza e di ricerca costante del dialogo e sarà questo messaggio che il presidente del Consiglio Matteo Renzi nei prossimi giorni manderà nella sua imminente visita a Kiev e a Mosca". Nella crisi ucraina, ha aggiunto Gentiloni, "il governo italiano con il sostegno del Parlamento e comunque della maggioranza ha sostenuto con assoluta coerenza sempre la stessa impostazione: da una parte una ferma reazione alle violazioni del diritto internazionale e dall'altra l'ostinata ricerca del dialogo e del compromesso".

"Grecia fuori dall'Euro? Italia non accetta neanche l'idea"   
Nel suo intervento alla Camera, Gentiloni ha parlato anche della Grecia: "L'Italia non può accettare l'idea che un grande Paese come la Grecia possa chiamarsi fuori dall'Ue", ha detto. "Se c'è intelligenza da parte dell'Europa e anche del governo greco, la vittoria di Syriza può tradursi nella trasformazione in un'Europa più attenta alla crescita".

Marò: "Governo lavora senza clamore per soluzione" 
Altro tema, la questione dei due marò. Il governo italiano "sta lavorando senza troppo clamore" ma con le premesse "per risolvere la crisi" dei due fucilieri di Marina accusati in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo ha detto Gentiloni. La situazione dei due militari "rappresenta per il nostro Paese una ferita aperta su cui Parlamento si è pronunciato in modo univoco", ha ricordato il ministro.

Immigrazione: "I soccorsi continuano, non ci voltiamo dall'altra parte"
Un passaggio dell'intervento di Gentiloni è stato dedicato anche all'immigrazione: "I nostri mezzi navali nella cornice della missione Triton continuano nelle attività di soccorso delle navi clandestine, non ci stiamo voltando dall'altra parte, continuiamo nel nostro lavoro e abbiamo l'apprezzamento della comunità internazionale".
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