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POLITICA

Il presidente sarà a Strasburgo nella sessione di novembre del Parlamento Ue

Mattarella a europarlamentari: c'è bisogno di più Europa

 "Gli accordi di Dublino sono superati. Occorrono nuove regole per affrontare politiche migratorie e non solo l'asilo". "Atti militari unilaterali favoriscono  il terrorismo"

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"C'è bisogno di più Europa" per combattere il terrorismo, dare una risposta al problema dei flussi migratori, rispondere alle sfide della globalizzazione che "rendono il nostro continente più piccolo".

Il presidente della Repubblica torna così ad auspicare un ruolo più decisivo da parte dell'Europa nella questione migranti e sulla minaccia terrorismo e lo ha fatto nel corso dell'incontro al Quirinale con la delegazione italiana membri Parlamento Europeo. Il capo dello Stato ha anche annunciato che sarà "a Strasburgo nella sessione plenaria di novembre" del parlamento Ue, "rispondendo all'invito del presidente Martin Schulz".

"Un'Europa unita può favorire le necessarie convergenze internazionali in Siria, Iraq, in Libia ed evitare che scelte militari unilaterali aiutino le forze del disordine e quelle del terrore", afferma il Capo dello Stato, condannando la "scellerata efferatezza del terrore che si è manifestato ad Ankara". 

Mattarella sottolinea anche la necessità di un nuovo sistema europeo per l'accoglienza dei migranti: "Gli accordi di Dublino rappresentano il passato, sono radicalmente superati. Occorre definire regole nuove e adeguate alle realtà che abbiamo di fronte per affrontare più globalmente le politiche immigratorie e non solo quelle di asilo".

Mattarella ha citato poi la Grecia come esempio da tenere a mente per evitare la "logica emergenziale che rende l'Europa debole e meno credibile".  Aver evitato l'uscita della Grecia dalla moneta unica ha dimostrato una "positiva capacità di reazione proprio quanto si è arrivati in prossimità del punto di rottura". 

 Per il Capo dello Stato, "il percorso verso istituzioni europee sempre più rappresentative e responsabili è ancora lungo" e anche se non poche sono le difficoltà rappresenta "oggi una necessità storica ineludibile". 

 
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