SPETTACOLO
L'apertura con Nessuno vuole la notte
Il regista censurato da 20 anni in Iran, a Berlino è il giorno di Jafar Panahi
Entra nel vivo la Berlinale che oggi ha in programma Taxi, pellicola dell'autore condannato nel suo Paese. Ieri red carpet con Juliette Binoche
Il giorno di Panahi
"Il Cinema è la mia ragione di vita", ha detto in un'intervista arrivando alla Berlinale, "continuerò a fare film a qualunque costo".
L'arresto
La sua brutta avventura comincia nel 2010: viene arrestato mentre stava preparando un film sulle manifestazioni contro la rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad nel giugno 2009.
Condannato a 6 anni di prigione
Ad ottobre del 2011 viene condannato a 6 anni di prigione e 20 di interdizione dal realizzare o scrivere film. L'accusa per lui è di "propaganda contro il regime". Rimasto in carcere per due mesi ha poi beneficiato di una libertà sotto cauzione che però può essere revocata in ogni momento.
La nouvelle vague iraniana
Figlio di un artigiano, cresciuto nei quartieri poveri di Teheran, Panahi è uno dei principali rappresentanti della "nouvelle vague" del cinema iraniano insieme ad Abbas Kiarostami di cui è stato assistente.
Film di denuncia
I suoi film che denunciano ingiustizie sociali, soprattutto la condizione femminile in Iran, hanno suscitato enorme interesse all'estero. Il suo primo lungometraggio "Il palloncino bianco" ha ricevuto la Caméra d'Or nel 1995 al Festival di Cannes.
Leone d'oro a Venezia
Per "Sangue e Oro" nel 2003, sempre alla Croisette, ottiene il premio della Giuria nella sezione Un Certain Regard. Nel 2000 vince il Leone d'oro a Venezia per "Il cerchio" e l'Orso d'argento a Berlino nel 2006 con "Offside". Ma i suoi film irritano il regime anche perché Panahi non ha mai nascosto il problema della censura nel suo Paese, peggiorato dopo la presa di potere di Ahmadinejad nel 2005. E anche ora che Rohani è al comando la situazione per lui non è migliorata.
L'apertura con Binoche
Il Festival di Berlino entra nel vivo,dunque, dopo l'apertura affidata, per la seconda volta consecutiva a una donna, quest'anno a Isabel Coixet. Una lunga storia di ghiacci, amore e solidarietà femminile, ispirata a una vicenda vera. "Nessuno vuole la notte" è stato, però, accolto con freddezza dalla critica. Super-protagonista di questo blockbuster europeo una Juliette Binoche che ha ricordato come "la natura estrema possa trasformare in meglio una signora della New York bene e farla diventare un essere umano".