ITALIA
Soccorsi da un pattugliatore della Gdf
Immigrazione, a Catania sbarcati 220 profughi
A bordo 220 migranti tra cui 5 donne. Gli immigrati erano stati soccorsi ieri a una quarantina di miglia a nord della Libia. Viaggiavano su due gommoni carichi di taniche di benzina. Oggi vertice straordinario Ue
Catania
Continua l'emergenza sbarchi sulle nostre coste. Senza sosta. Ogni giorno centinaia e centinaia di profughi tentano la via, spesso mortale, del mare Mediterraneo per scappare da guerre e fame. Come quelli che questa mattina, a bordo di un pattugliatore della Guardia di finanza, sono giunti nel porto di Catania. Erano 220, tra questi c'erano 5 donne. I migranti, che viaggiavano su due gommoni lunghi non più di 14 metri e carichi di taniche di benzina, erano stati soccorsi ieri a una quarantina di miglia a nord della Libia.
Imo: 500.000 migranti attraverseranno il Mediterraneo quest'anno
Ma a preoccupare sono anche le stime dell'Organizzazione marittima internazionale (Imo) dell'Onu secondo cui quest'anno mezzo milione di migranti potrebbero tentare la traversata del mar Mediterraneo. E se non si interviene per contrastare i trafficanti di esseri umani, ci saranno migliaia di morti. "È tempo di riflettere veramente su come fermare questa traversata molto pericolosa e rischiosa per i migranti su piccole imbarcazioni", ha detto il direttore dell'Imo, Koji Sekimizu, in un convengo a Singapore. "Se non interveniamo, quest'anno vedremo mezzo milione di migranti attraversare il Mediterraneo, e in questo caso, potrebbero esserci potenzialmente fino a 10.000 morti", ha aggiunto. "E' un problema molto grave, bisogna prendere dei provvedimenti", ha proseguito, sottolineando l'importanza di "preoccuparsi non solo di operazioni di ricerca e soccorso, ma anche di lotta ai trafficanti".
Stasera vertice straordinario Ue a Bruxelles
Per cercare di dare una risposta all'emergenza, a questo problema diventato di portata internazionale, stasera a Bruxelles ci sarà un vertice straordinario dell'Ue. I capi di Stato e di governo dell'Unione si riuniranno per decidere gli interventi da mettere in campo per evitare tragedie come quella del Canale di Sicilia di pochi giorni fa. Sul tavolo ci saranno le 10 proposte che la Commissione europea aveva già presentato lunedì scorso al Lussemburgo al Consiglio congiunto dei ministri degli Esteri e dell'Interno e che ieri è stato bocciato dalla Cei che lo ha definito 'debole e per certi versi vergognoso'. In questo "decalogo" è soprattutto sui primi due punti che si concentrano le attese. Si tratta di azioni urgenti, che non possono aspettare la presentazione della nuova "Agenda per la politica dell'immigrazione" che la Commissione presenterà a metà maggio.
Il primo punto è il rafforzamento (in termini finanziari, di personale e mezzi) delle operazioni congiunte nel Mediterraneo Triton e Poseidon, condotte dall'Agenzia Frontex per la sorveglianza delle frontiere esterne, con un'estensione del loro raggio d'azione che dovrebbe significare, in realtà un potenziamento delle loro capacità di ricerca e salvataggio in mare. Il secondo mira a uno "sforzo sistematico per individuare,
confiscare e distruggere i natanti prima che siano usati dai trafficanti" in Libia, attraverso un'azione mista militare e civile della Pesd (Politica europea di sicureza e difesa comune) probabilmente con mandato Onu, sul modello della missione militare Atalanta che l'Ue ha compiuto con successo in funzione antipirateria al largo del Corno d'Africa.
E' dall'approvazione e concretizzazione rapida di questi due punti (gli altri sono meno importanti, o richiederanno comunque più tempo) che si misurerà il successo del vertice di domani e la determinazione dei leader dei 28 a fare davvero, questa volta, quello che hanno dichiarato, sull'onda dell'emozione delle opinioni pubbliche, ogni volta che i morti annegati vanno oltre il centinaio e non possono più essere ignorati
Imo: 500.000 migranti attraverseranno il Mediterraneo quest'anno
Ma a preoccupare sono anche le stime dell'Organizzazione marittima internazionale (Imo) dell'Onu secondo cui quest'anno mezzo milione di migranti potrebbero tentare la traversata del mar Mediterraneo. E se non si interviene per contrastare i trafficanti di esseri umani, ci saranno migliaia di morti. "È tempo di riflettere veramente su come fermare questa traversata molto pericolosa e rischiosa per i migranti su piccole imbarcazioni", ha detto il direttore dell'Imo, Koji Sekimizu, in un convengo a Singapore. "Se non interveniamo, quest'anno vedremo mezzo milione di migranti attraversare il Mediterraneo, e in questo caso, potrebbero esserci potenzialmente fino a 10.000 morti", ha aggiunto. "E' un problema molto grave, bisogna prendere dei provvedimenti", ha proseguito, sottolineando l'importanza di "preoccuparsi non solo di operazioni di ricerca e soccorso, ma anche di lotta ai trafficanti".
Stasera vertice straordinario Ue a Bruxelles
Per cercare di dare una risposta all'emergenza, a questo problema diventato di portata internazionale, stasera a Bruxelles ci sarà un vertice straordinario dell'Ue. I capi di Stato e di governo dell'Unione si riuniranno per decidere gli interventi da mettere in campo per evitare tragedie come quella del Canale di Sicilia di pochi giorni fa. Sul tavolo ci saranno le 10 proposte che la Commissione europea aveva già presentato lunedì scorso al Lussemburgo al Consiglio congiunto dei ministri degli Esteri e dell'Interno e che ieri è stato bocciato dalla Cei che lo ha definito 'debole e per certi versi vergognoso'. In questo "decalogo" è soprattutto sui primi due punti che si concentrano le attese. Si tratta di azioni urgenti, che non possono aspettare la presentazione della nuova "Agenda per la politica dell'immigrazione" che la Commissione presenterà a metà maggio.
Il primo punto è il rafforzamento (in termini finanziari, di personale e mezzi) delle operazioni congiunte nel Mediterraneo Triton e Poseidon, condotte dall'Agenzia Frontex per la sorveglianza delle frontiere esterne, con un'estensione del loro raggio d'azione che dovrebbe significare, in realtà un potenziamento delle loro capacità di ricerca e salvataggio in mare. Il secondo mira a uno "sforzo sistematico per individuare,
confiscare e distruggere i natanti prima che siano usati dai trafficanti" in Libia, attraverso un'azione mista militare e civile della Pesd (Politica europea di sicureza e difesa comune) probabilmente con mandato Onu, sul modello della missione militare Atalanta che l'Ue ha compiuto con successo in funzione antipirateria al largo del Corno d'Africa.
E' dall'approvazione e concretizzazione rapida di questi due punti (gli altri sono meno importanti, o richiederanno comunque più tempo) che si misurerà il successo del vertice di domani e la determinazione dei leader dei 28 a fare davvero, questa volta, quello che hanno dichiarato, sull'onda dell'emozione delle opinioni pubbliche, ogni volta che i morti annegati vanno oltre il centinaio e non possono più essere ignorati