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POLITICA

Associazione nazionale magistrati

Imprenditore in carcere per aver sparato al ladro, Anm: da Salvini invasione di campo

"Le decisioni sulla modalità e sulla durata della pena spettano solo alla magistratura non al ministro dell'Interno". Sulla riforma della leggitima Difesa i magistrati contestano: "Grossi profili di incostituzionalità". Il ministro Bongiorno: "La legge andrà in porto"

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"Noi abbiamo molto chiaro il perimetro della nostra azione e non lo vogliamo superare Ma reagiamo se viene invaso. Le decisioni sulla modalità e sulla durata della pena spettano solo alla magistratura non al Ministro dell'Interno". Così il presidente dell' ANM Francesco Minisci è tornato sulla polemica con il ministro Salvini per le dichiarazioni sul caso di Angelo Peveri, l'imprenditore in carcere, per tentato omicidio, perché sparò a un ladro. "Quando il ministro dice farò di tutto perché Angelo Peveri sia il meno possibile in carcere, è evidente che la durata e le modalità della pena deve deciderle la magistratura", ha detto Minisci intervistato da "Radio anch'io", Rai Radio1. "Questo significa - ha sottolineato - rispetto reciproco delle prerogative che la Costituzione assegna a ogni istituzione".

Contro Peveri c'è una sentenza della Corte di Cassazione, divenuta definitiva, che lo ha condannato a 4 anni e mezzo di prigione per avere sparato, all'interno del cantiere in cui stava eseguendo dei lavori, ad un ladro che vi si era introdotto, assieme ad altri malviventi, per rubare gasolio. L'uomo venne fermato dall'imprenditore, munito di un fucile, accompagnato da un suo operaio di nazionalità rumena. E lo colpiì, secondo quanto accertato dalle indagini, a distanza ravvicinata. Pertanto i giudici hanno escluso la legittima difesa.

"Se servirà sono pronto ad andare anche dal presidente della Repubblica Mattarella per Angelo Peveri" aveva detto Salvini, ipotizzando una richiesta di grazia.

Ma già nei giorni scorsi, dopo la visita in carcere a Piacenza del vicepremier e ministro dell'Interno all'imprenditore, l'associazione dei magistrati aveva parlato di delegittimazione del sistema giudiziario.

Legittima difesa, Anm: "Grossi profili di incostituzionalità"
A proposito della riforma della legge sulla legittima difesa Minisci ha poi commentato la decisione del govenro gialloverde di rinviare la discussione in Parlamento: "È una buona notizia, speriamo sia sine die. È una riforma di cui non abbiamo bisogno. È un istituto questo sufficientemente regolamentato nel nostro sistema. Quello schema alla francese, quella tutele rafforzata che si cerca di raggiungere attraverso questa riforma, in Italia già l'abbiamo, è stata introdotta nel 2006. Quindi questa è una riforma di cui non abbiamo bisogno" e che presenta "grossi profili di incostituzionalita'".

Per il presidente dell'Anm "si sta cercando di lanciare messaggi sbagliati ai cittadini, che se succede un fatto astrattamente rientrante nella legittima difesa non si deve fare nessun accertamento. Questo non è possibile. Gli automatismi non sono possibili. Se un soggetto muore in un determinato contesto, il pubblico ministero, le forze dell'ordine devono fare le indagini. Se diciamo il contrario, diciamo una cosa sbagliata ai cittadini. Però nessuno dei proponenti lo ha detto. Occorre fare chiarezza".

Bongiorno: "La legge andrà in porto"
Ma sull'ipotesi di un ripensamento circa la riforma ha replicato il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno: "La legge andrà in porto", sottolineando che il rinvio alla Camera è legato a questioni "tecniche". "La legge andrà in porto e si limiterà alla tutela dell'aggredito" - ha spiegato. Non c'è nessun dissidio con i Cinquestelle, ha aggiunto, "c'è volontà di andare avanti". 
E sulle critiche mosse dall'Anm ha aggiunto: "Stimo il presidente dell'Anm, Francesco Minisci - ha detto Bongiorno -  ma temo che non abbia avuto ancora modo di approfondire il testo della nuova legittima difesa. Smentisco in maniera categorica che con questa norma si impedirebbero le indagini, sarebbe grave se fosse così e il testo non lo prevede. È ovvio che quando ci sono dei casi di un conflitto in una abitazione e c'è un morto, la magistratura deve intervenire, deve verificare, deve indagare".
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