POLITICA
Verso le regionali
Impresentabili, Antimafia pubblica lista definita "non insignificante". Renzi: nessuno sarà eletto
La pubblicazione attesa nel pomeriggio. Raffaele Cantone esprime le sue perplessità: "Un bollino blu, per quanto emesso da un organismo autorevolissimo e presieduto da una persona al di sopra di ogni sospetto, resta sempre un dato politico"
"Sono pronto a scommettere che come tutti sanno ma nessuno ha il coraggio di dire nessuno di questi candidati - nessuno! - verra eletto. Sono quasi tutti espressioni di piccole liste civiche che grazie al sistema elettorale delle singole regionali vengono assemblate per prendere un voto in pi· (sia benedetto l'Italicum che finalmente evitera questo spargimento di candidature!)". Lo scrive il premier Matteo Renzi nella sua enews, aggiungendo: "E' un dibattito surreale e autoreferenziale".
E mentre la Commissione continua lo screening sui 4mila candidati, il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantoneesprime le sue perplessità: "Un bollino blu per quanto emesso da un organismo autorevolissimo e presieduto da una persona al di sopra di ogni sospetto, resta sempre un dato politico". Poi ha aggiunto: "La politica faccia valutazioni su chi sia presentabile e chi impresentabile, la scelta spetta ai cittadini".
Arriverà quindi nell'ultimo giorno di campagna elettorale, prima del silenzio che comincerà sabato, la pubblicazione della lista che ha suscitato polemiche prima ancora di vedere la luce. Polemche nate anche sul ritardo nella diffusione dei nomi, con la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi che dice: "Le polemiche di questi giorni non aiutano a far sentire i cittadini più vicini alla politica e alla gestione del loro territorio".
Molto critico sulla lista degli impresentabili anche Raffaele Fitto, leader di Conservatori e Riformisti, dopo che due candidati a sostegno di Francesco Schittulli (candidato pugliese sostenuto da Fitto) sono finiti nella lista della Commissione antimafia: "Abbiamo letto nei giorni scorsi dei nomi che poi sono scomparsi. Nel frattempo abbiamo mandato al massacro mediatico persone che non avevano nessun motivo di essere coinvolte", ha detto Fitto, che ha aggiunto: "Per la nostra lista, la lista "Oltre con Fitto", stiamo parlando di una persona (Massimiliano Oggiano, candidato nella circoscrizione di Brindisi) che, assolta perchè il fatto non sussiste in primo grado, sarebbe impresentabile perchè la procura ha presentato appello. Siamo veramente a una inversione non della logica di un garantismo normale ma siamo all'inversione della logica vera e propria".
Molto critico anche il Movimento 5 Stelle che chiedeva la pubblicazione immediata: "E' intollerabile l'omertà sui nomi. I cittadini devono sapere chi è rinviato a giudizio o condannato per mafia e si presenta nelle liste di destra e sinistra. Il M5S lo ribadisce: fuori i nomi", ha detto la capogruppo M5S alla Camera, Francesca Businarolo.
Prova a smorzare i toni, invece, il ministro Angelino Alfano, leader di Ncd: "Se la politica e i partiti scelgono le persone sbagliate da presentare all'elettorato, gli elettori li puniranno con il non voto di quel candidato". Mentre il segretario della Lega, Matteo Salvini, approfitta della questione per attaccare Renzi: "Le nostre liste sono pulite, saranno i candidati di altri partiti a essere sostenuti da impresentabili. Quindi il problema sarà di Renzi o semmai di Berlusconi, probabilmente non della Lega".
Il caso De Luca
Vincenzo De Luca, ex viceministro e già sindaco di Salerno, è candidato alle elezioni regionali in Campania con il Pd e altre liste di centrosinistra. Aspira a prendere il posto del presidente della Regione uscente, Stefano Caldoro. In questi giorni, oltre alla questione dei cosiddetti "impresentabili" (la liste completa sarà resa nota venerdì dalla Commissione Antimafia e conterrebbe anche i nomi di almeno 13 candidati della Regione) ad agitare le acque è anche il suo caso di incandidabilità. Soprattutto dopo le ultime indiscrezioni sulla decisione della Cassazione. La novità potrebbe, infatti, creare molti problemi a De Luca, condannato lo scorso 21 gennaio - pena sospesa - a un anno di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici per abuso di ufficio. Questo provvedimento pende ancora sulla sua eventuale nomina a presidente della Regione. Se dovesse vincere, dovrà subito dopo essere sospeso.