POLITICA
Domenica il voto per le Amministrative
Regionali, ecco i nomi dei primi "impresentabili". In Campania si riapre il caso De Luca
La commissione Antimafia comunicherà solo venerdì l'elenco dei candidati da escludere. Diffusi però i nomi dei quattro "impresentabili" pugliesi. Una sentenza della Cassazione potrebbe ostacolare il candidato del centrosinistra in caso di vittoria
Impresentabili, venerdì l’elenco completo
A far tremare i partiti è innanzitutto la lista nera delle persone non candidabili in base al codice di autoregolamentazione approvato all’unanimità a settembre dalle forze politiche. Quattro sono in Puglia, almeno 13 sarebbero in Campania. Altri nomi potrebbero aggiungersi entro venerdì, quando la commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi, che ieri ha preso tempo al termine di una seduta tesissima, dovrebbe diramare l’elenco completo.
I primi quattro nomi
Quattro nomi sono però già filtrati. Sono quelli degli "impresentabili" pugliesi. Si tratta di Fabio Ladisa dei Popolari per Emiliano, Giovanni Copertino di Forza Italia, Massimiliano Oggiano della lista Oltre con Fitto e Enzo Palmisano di Area Popolare. Ladisa è stato rinviato a giudizio per furto aggravato e tentata estorsione e il candidato presidente Emiliano ha già chiesto che ritiri la sua candidatura. Di tono opposto la reazione di Francesco Schittulli (uno dei due candidati del centrodestra sostenuto da Oltre con Fitto, FdI, ed Ncd-Ap), che nelle liste che lo sostengono ha Massimiliano Oggiano e Enzo Palmisano. Il candidato si è schierato in loro difesa rivendicando il fatto che entrambi sono stati assolti. Oggiano, riferisce l'Antimafia, è stato assolto in primo grado ma ora è imputato in appello per associazione mafiosa e corruzione elettorale (aggravata dalla finalità mafiosa), mentre Enzo Palmisano è coinvolto in un procedimento per corruzione aggravata, associazione per delinquere semplice, truffa aggravata dal danno patrimoniale di rilevante gravità commessi nel 2003. È stato condannato in primo grado, i reati sono prescritti e ora pende un procedimento in Cassazione. Quanto a Giovanni Copertino, politico democristiano di lungo corso che sostiene Adriana Poli Bortone, è coinvolto in un procedimento per corruzione aggravata e altro, conclusosi con sentenza del 14 febbraio 2011 in cui veniva dichiarata la prescrizione. Contro tale sentenza pende la fase di appello.
In Campania si riapre il caso De Luca
Ad agitare le acque è anche il caso di Vincenzo De Luca, candidato del centrosinistra in Campania. La Cassazione ha stabilito che devono essere i giudici ordinari a esprimersi sui ricorsi contro l’applicazione della legge Severino su incandidabilità, sospensione e decadenza. A decidere non deve dunque essere il Tar. La novità potrebbe creare molti problemi all’ex sindaco di Salerno, condannato lo scorso 21 gennaio - pena sospesa - a un anno di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici per abuso di ufficio. Questo provvedimento pende ancora sulla sua eventuale nomina a presidente della Regione. Se dovesse vincere, dovrà subito dopo essere sospeso. Un ricorso al Tar avrebbe probabilmente potuto sbloccare la questione in pochi giorni, dato che l'orientamento finora era stato abbastanza univoco: accogliere i ricorsi, sospendere le sospensioni e investire della questione i giudici costituzionali. I tempi della giustizia ordinaria sono però molto più lunghi: una decisione arriverebbe solo dopo molti mesi, rischiando di aprire nel frattempo un vuoto istituzionale in Campania. Inoltre non ci sono precedenti in merito, quindi non è possibile prevedere se l'orientamento sarà lo stesso del Tar.