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POLITICA

La minaccia jihadista

Isis, Gentiloni: "Italia in prima linea contro il terrorismo"

Il ministro degli Esteri ha avuto oggi un colloquio telefonico con l'omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier

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Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è tornato in serata a parlare del caso libico, sottolineando che "l'Italia è in prima linea contro il terrorismo". Poco prima di intervenire alla presentazione del libro di Maurizio Molinari ("Il Califfato del terrore. Perché lo Stato Islamico minaccia l’Occidente”) il titolare della Farnesina aveva sentito al telefono l'omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier.  Nel corso del colloquio i due hanno discusso dell'evoluzione della crisi libica anche in vista delle prossime iniziative da assumere in sede UE e Nazioni Unite.

E tra poche ora avrà inizio al Palazzo di Vetro di New York il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite. Si cercherà di trovare una mediazione tra la linea più interventista del Cairo e quella più politica di Usa e Ue. L'Egitto comunque ha precisato, in serata, che nel progetto di risoluzione che verrà presentato al Consiglio di sicurezza non si fa accenno all'ipotesi di intervento militare.  

Gentiloni a Montecitorio: "Niente crociate ma il tempo stringe"
L'informativa del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, sulla crisi libica oggi alla Camere si traduce in un appello alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite a "prendere coscienza della necessità di raddoppiare gli sforzi" e "a cambiare passo". In Libia bisogna agire in fretta, ha detto Gentiloni. La situazione si aggrava di giorno in giorno, con il rischio di una "saldatura" tra gruppi locali e l'Isis e il tempo a disposizione "non è infinito". Ma la soluzione non può che essere politica, nessuno vuole avventurarsi in "crociate". 
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