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MONDO

Il ministro degli Esteri sulla crisi

Libia, Gentiloni riferisce alla Camera: "L'unica soluzione è politica ma il tempo non è infinito"

Il titolare della Farnesina invoca un cambio di passo della comunità internazionale. Ma poi precisa: "non vogliamo avventure e tantomeno crociate". Pinotti: "No intervento senza legittimità Onu". Intervenendo in serata alla presentazione di un libro sulla minaccia jihadista ha ribadito: "L'Italia è in prima linea contro il terrorismo"

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"La situazione si aggrava, il tempo a disposizione non è infinito e rischia di scadere presto, pregiudicando i risultati raggiunti". A lanciare l’appello è il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in un'informativa in aula alla Camera sulla crisi libica.

Nel pomeriggio Gentiloni ha telefonato all'omologo Frank-Walter Steinmeier in vista delle prossime iniziative da assumere in sede UE e Nazioni Unite. Poi intervenendo in serata alla presentazione di un libro sulla minaccia jihadista ha ribadito: "L'Italia è in prima linea contro il terrorismo".

"Necessario un cambio di passo"
"Il deterioramento della situazione sul territorio impone un cambio di passo da parte della comunità internazionale prima che sia troppo tardi" spiega il titolare della Farnesina che poi aggiunge: essere in prima linea contro il terrorismo non significa volere "avventure e tantomeno crociate".  

"L'unica soluzione è politica"
"Chiediamo alla comunità diplomatica di aumentare gli sforzi" poi avverte "l'unica soluzione alla crisi libica è quella politica". In Libia "è evidente il rischio di saldatura tra gruppi locali e Daesh" che richiede la "massima attenzione” ha spiegato ancora. Precisando che la crisi attuale è dovuta anche ad "errori compiuti anche dalla comunità internazionale nella fase successiva alla caduta di Gheddafi".

"Raddoppiare gli sforzi"
Dalla riunione del Consiglio di sicurezza di oggi "ci attendiamo la presa di coscienza al Palazzo di vetro della necessità di raddoppiare gli sforzi per favorire il dialogo politico" in Libia, ha detto Gentiloni che ieri sera ha sentito John Kerry telefonicamente per fare il punto sulle misure da intraprendere.

Immigrazione: voltarsi dall'altra parte non è un segno di civiltà
"Il numero degli sbarchi dal 1 gennaio a metà febbraio è stato di 5.302 rispetto ai 3.338 dello stesso periodo dello scorso anno", ha aggiunto.  "Non era mare nostrum ad attirare i migranti ma il dramma su cui speculano bande di criminali. Non possiamo voltarci dall'altra parte lasciandoli al loro destino, non sarebbe degno dell'umanità e della civiltà che hanno fatto grande l'Italia", ha aggiunto il ministro, secondo il quale l'"Europa può andare oltre i 50 milioni spesi all'anno".

Pinotti: "No intervento senza legittimità Onu"
"La convocazione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che chiedono Francia ed Egitto, è una cosa che l'Italia ha sostenuto con forza. Perché senza un quadro di legittimità internazionale l'intervento per dare una mano alla Libia non ci può essere" ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso di un videoforum su Repubblica.it.
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