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ITALIA

"Conosciamo i rischi, guardia altissima. Fieri di ciò che facciamo"

Isis in Libia, Pinotti a Le Drian: "Italia consapevole del suo ruolo"

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"Al collega francese dico che l'Italia tiene non alta, ma altissima la guardia sul terrorismo. Conosciamo bene i rischi della minaccia dell'Isis e la situazione migratoria. L'Italia è consapevole del suo ruolo. Siamo fieri di ciò che facciamo". Lo dichiara il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, rivolgendosi al collega francese Jean-Yves Le Drian, il quale ieri aveva detto che i miliziani dell'Isis che si possono nascondere tra i migranti che viaggiano dalla Libia a Lampedusa rappresentano un "grande rischio" per l'Europa.

 "Conosciamo bene - sottolinea il ministro Pinotti, rivolgendosi a Le Drian - i rischi della minaccia dell'Isis, in Libia e nella altre aree di crisi, e la situazione migratoria che tutti i paesi europei, e non solo l'Italia, si trovano ad affrontare. Situazione che, peraltro, non riguarda soltanto Lampedusa - dove negli ultimi mesi è arrivato appena il 15% dei profughi venuti via mare in Italia - ma interessa tutti gli arrivi. E riguarda anche le periferie delle nostre città, troppo spesso abbandonate a se stesse e dove possono crescere killer terribili, fomentati da odio e ideologia".
   
"L'Italia - continua il ministro della Difesa - è consapevole del suo ruolo, dei pericoli, ma anche della risposta che viene data giorno per giorno dalle nostre donne e dai nostri uomini sul territorio attraverso l'impegno delle nostre Forze armate e Forze di polizia, con l'intelligence, con l'azione diplomatica, con i salvataggi e le attività in mare di cui siamo fieri. E che continueremo a fare con l'aiuto di tutti".

Raid misteriosi a Sirte
Intanto, "aerei militari non identificati" hanno compiuto "raid" la notte scorsa "contro i bastioni di Daesh" nelle periferie di Sirte, la 'capitale' dell'Isis in Libia. Lo riferisce l'agenzia libica Lana citando testimoni che non precisano l'entità di eventuali danni ma sottolineano che gli aerei hanno compiuto sorvoli "a basse altitudini".

Le vie della città stamane erano quasi deserte e c'è "panico" fra i quadri e miliziani dell'Isis spinti a nascondersi mentre per sei mesi sono sempre stati visibili in pubblico, riferiscono i testimoni.

Giovedì scorso una fonte del sito Alwasat aveva riferito che "quadri di Daesh" avevano fatto spostare le proprie famiglie finora alloggiate nel 'Grand hotel' di Sirte proprio per paura dei raid aerei. Secondo fonti e media tra cui il sito dell'emittente Libya Channel, "aerei non identificati" avevano colpito postazioni dell'Isis fra Sirte e Ben Jawad il 10 gennaio e l'aviazione libica aveva smentito di essere entrata in azione.
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