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MONDO

Cresce la pressione

Libia, Sunday Times: Londra prepara raid aerei contro l'Isis

Uomini di Raf e intelligence, e diplomatici in base vicino Tobruk

Immagine di repertorio
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Una squadra composta da sei uomini dell'aeronautica britannica (Raf) e da agenti del servizio di intelligence MI6 hanno raggiunto una base aerea nei pressi della città di Tobruk, nell'Est della Libia, per definire una lista di possibili obiettivi per eventuali raid aerei contro i jihadisti dello 'Stato islamico'. E' quanto riporta oggi il Sunday Times, precisando che nella base sono presenti anche diplomatici del Foreign Office e personale militare americano e francese.

"Le squadre che stanno identificando gli obiettivi vogliono capire dove si trovano i combattenti delle milizie alleate in modo che qualsiasi attacco aereo contro l'Isis non li colpisca per sbaglio", ha detto una fonte militare britannica.

Francia: rischio infiltrati a Lampedusa
Vi è un "serio rischio" che i terroristi dello 'Stato islamico' possano infiltrarsi tra i profughi che dalla Libia raggiungono le coste dell'Italia meridionale. Lo ha detto oggi il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian. Secondo il rappresentante del governo di Parigi vi è "urgente necessità" di trovare una soluzione politica alla crisi in Libia per contrastare l'espansione dell'Isis.

Il ministro ha evidenziato che lo 'Stato islamico' si trova a soli 350 chilometri dall'isola italiana di Lampedusa, il punto di approdo per migliaia di migranti e rifugiati che lasciano l'Africa per raggiungere l'Europa. "Quando arriverà il bel tempo c'è il rischio che i combattenti possano affrontare la traversata mischiandosi ai rifugiati. E' un pericolo serio", ha detto Le Drian alla tv francese. "Siamo consapevoli del rischio che il conflitto nel Levante (Siria e Iraq), dove stiamo iniziando a vedere alcuni risultati positivi, possa trasferirsi in Libia", ha aggiunto il ministro, aggiungendo che una soluzione politica in Libia è "l'unico modo per sradicare" il problema.

Unione africana crea gruppo di contatto di 5 capi di Stato
Intanto, l'Unione africana, riunita ad Addis Abeba, ha incaricato cinque capi di Stato di sostenere la creazione di un governo di unità nazionale in Libia e di contrastare l'espansione dei jihadisti dello 'Stato islamico'. "Il cosiddetto Isis si sta espandendo nell'Est della Libia, colpendo gli impianti petroliferi a Ras Lanuf e puntando a incrementare la propria presenza nel Paese, compreso il Sud - ha detto oggi alla stampa il Commissario per la pace e la sicurezza dell'Unione africana, Smail Chergui - questo è qualcosa che preoccupa tutti noi e che richiede un'azione vigorosa, ma possiamo farlo solo se abbiamo un governo in carica".

"Noi non crediamo al momento a una soluzione militare alla crisi libica. Complicherebbe ulteriormente la situazione - ha aggiunto - i capi di Stato hanno deciso di rilanciare il gruppo di contatto di alto livello sulla Libia, che sarà composto da cinque capi di Stato, per sostenere gli sforzi in atto". Al momento si ignora chi siano questi leader.

L'Ua ha anche nominato l'ex presidente della Tanzania, Jakaya Kikwete, nuovo inviato speciale per la Libia.
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