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Coronavirus

Iss. L'indice RT sale a 0,86. Lazio, Liguria e Veneto regioni a rischio "alto"

"L'incidenza in Italia rimane ancora troppo elevata" si legge sulla bozza del monitoraggio settimanale. Tale situazione non permette un allentamento delle misure ma richiede rafforzamento

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Tre Regioni (Lazio, Liguria e Veneto) classificate a rischio alto, 13 Regioni e Province autonome a rischio moderato. Due delle quali (Marche e Trento) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l'attuale trasmissibilità. Cinque le Regioni a rischio basso. 

Sono i dati principali della bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute relativo alla settimana 7 - 13 dicembre 2020 (dati aggiornati al 16 dicembre 2020).

"L'incidenza in Italia rimane ancora troppo elevata - prosegue il documento - e l'impatto dell'epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Tale situazione non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del paese".

"É complesso prevedere l'impatto che potrebbe avere il periodo di feste natalizie, tuttavia le aumentate mobilità e l'interazione interpersonale tipica della socialità di questa stagione potrebbero determinare un aumento rilevante della trasmissione di SARS-CoV-2. Nella situazione descritta, questo comporterebbe un conseguente rapido aumento dei casi a livelli potenzialmente superiori rispetto a quanto osservato a novembre in un contesto in cui l'impatto dell'epidemia sugli operatori sanitari, sui servizi e sulla popolazione è ancora molto elevato".

Indice Rt torna a salire
Nel periodo 25 novembre-8 dicembre 2020, l'indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86, in salita rispetto allo 0.82 del monitoraggio della scorsa settimana. Si riscontrano valori di RT puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni, mentre torna nuovamente sopra 1 nel Lazio (1.07), Lombardia (1.02) e Veneto (1.08).

"Si osserva per la prima volta un segnale di controtendenza dell'indice Rt della trasmissibilità rispetto alla settimana precedente nell'intero Paese, con ritorno di tre Regioni ad una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 (Lazio, Lombardia e Veneto)". 

Criticità nel tracciamento
Sebbene si osservi una diminuzione dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni, il valore è "ancora lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questo approccio ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni", evidenzia il documento.

In Italia "si continua ad osservare una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (38.276 contro 49.967 la settimana precedente), con la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti stabile al 24,6%". "Si osserva, invece - prosegue il documento - un lieve aumento nella percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (34,7% contro 32,3% la settimana precedente). Il 30,4% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 10,4% non è stato riportata la ragione dell'accertamento diagnostico". 

Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.345 (08/12/2020) a 3.003 (15/12/2020). Anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito passando da 30.081 (08/12/2020) a 27.342 (15/12/2020).
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