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POLITICA

Legge elettorale

Italicum, M5S frena sulla modifica. Blog Grillo: regole ad partitum e Renzi un baro

Per il vicepresidente della Camera Di Maio "non è la priorità". Il blog di Grillo al premier: "Vuole cambiare perché ha paura di perdere". Dal Pd invito alla prudenza sulle modifiche.

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Si riapre il dibattito sull'Italicum. Il Movimento Cinque Stelle chiude le porte all'ipotesi di modifica perchè la legge elettorale, per loro, "non è una priorita'". E' il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, a 'gelare' tutti coloro che speravano nella possibilità di rimetter mano alla legge. Soprattutto dopo la decisione della Conferenza dei capigruppo di Montecitorio che ieri ha fissato, per il mese di settembre, la discussione in Aula di una mozione presentata da Sinistra Italiana che sottolinea possibili profili di incostituzionalità. I dubbi sollevati sono sul premio di maggioranza alla lista. 

"Hanno parlato per tre mesi di referendum, olimpiadi e direzioni di partito - spiega Di Maio - E così hanno perso le elezioni a Roma e Torino. Il giorno dopo la sconfitta, hanno iniziato a parlare di modifiche alla legge elettorale, ovvero di come spartirsi le poltrone alle prossime elezioni politiche". Più duro Alessandro Di Battista, che definisce "cialtroni" quelli del Partito Democratico: "Fino alle vittorie M5S a Roma e Torino l'Italicum era la legge migliore al mondo (per noi è uno schifo). Ora Renzi pronto a cambiarla. Cialtroni!".

Blog Grillo: regole ad partitum e Renzi un baro 
"Si fanno le regole ad partitum e quando non gli vanno più bene le cambiano, impegnando la Camera che costa 100.000 euro al giorno a occuparsi dei loro affari e non degli interessi di dieci milioni di italiani che vivono in condizioni di povertà o delle imprese che chiudono a centinaia ogni giorno" Lo scrive il Movimento 5 Stelle sul blog di Beppe Grillo.

"I portavoce M5S hanno combattuto contro l'Italicum, presentato una legge elettorale scritta in Rete e cercato il dialogo con il Pd per una legge che fosse a garanzia dei cittadini, non dei partiti. Renzi ha pensato solo al suo. Ora vuole cambiare le carte in tavola perchè ha paura di perdere. Un baro da due soldi e con la coda tra le gambe", si legge.


Partito Democratico 
Cauti i capigruppo del Pd: "Io sarei molto prudente", spiega il presidente dei senatori Luigi Zanda, anche perché "sarebbe la prima volta che si modifica una legge elettorale che non è stata mai sperimentata. Miglioramenti ci possono sempre essere ma bisogna mettere sul piatto anche tutte le conseguenze". Il collega di Montecitorio, Ettore Rosato, frena gli entusiasmi: quella che sarà discussa a settembre "è soltanto una mozione. L'iniziativa di Sel è rispettabile ma non è uno strumento per cambiare la legge elettorale. Tra l'altro l'incostituzionalità, oggetto della mozione, è un problema che per noi non c'è. Con l'Italicum abbiamo costruito un impianto solido, che garantisce la governabilità e la rappresentanza e che risolve quei problemi che anche oggi possiamo rivedere in Spagna. Detto questo, non abbiamo mai negato il dialogo". Insomma, per Rosato "le priorità del Paese sono altre".

 
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