POLITICA
Rimini
La prima volta di Renzi al meeting di Comunione e Liberazione: "Italia sia terra di opportunità"
Dopo la pausa estiva tre appuntamenti importanti per il premier che nel pomeriggio sarà a Pesaro e L'Aquila, dove sono attese proteste. Immigrazione e riforme i temi toccati sul palco della kermesse riminese
Rimini
Da Rimini all'Aquila passando per Pesaro. Il premier Matteo Renzi, dopo la pausa estiva, riparte dal Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini dove affronta i temi più caldi della politica italiana ed internazionale, a cominciare dall'immigrazione. "Quando parliamo di strategia per l'Ue - ha detto Renzi - forse si sono persi vent'anni, quando parliamo di Mediterraneo non parliamo di frontiera Ue ma del cuore dell'Ue, ma non c'è stata sufficiente attenzione della politica nel considerare il Mediterraneo il cuore del dibattito Ue, si è guardato in direzione strabica". "Noi salviamo vite umane - ha rivendicato il premier - anche a costo di perdere voti. E' una questione di civiltà".
Sul fronte interno il premier ha invece detto che "l'italia ha una gigantesca questione educativa e culturale davanti" ed è "di fronte a un bivio: se l'Italia torna a fare l'Italia - ha spiegato - c'è spazio per l'Italia in Europa, c'è spazio per l'Italia nel mondo, c'è spazio per l'Italia per uscire dalla crisi, se invece l'Italia non investe su se stessa e continua a essere negativa è il mondo che perde qualcosa".
Berlusconismo e antiberlusconismo hanno bloccato Paese
"Io credo che il berlusconismo e per certi versi anche l'antiberlusconismo hanno messo il tasto 'pausa' al dibattito italiano e abbiamo perso occasioni clamorose. Ora il nostro compito è di rimetterci a correre. E' come se le riforme siano un corso accelerato per rimettere l'Italia in pari", ha aggiunto il premier sottolineando che "l'Italia in questi 20 anni ha trasformato la Seconda Repubblica in una rissa permanente ideologica che ha smarrito il bene comune e mentre il mondo correva è rimasta ferma in discussioni sterili interne".
"Riforme non bastano ma sono premessa"
"Non sarà semplicemente con le riforme che l'Italia ritroverà la propria identità ma le riforme sono la premessa", ha spiegato Renzi aggiungendo che "il pacchetto di riforme che stiamo tentando di fare dal jobs act a quelle istituzionali, dalla legge elettorale alla riorganizzazione PA, dalla Buona Scuola alla responsabilità civile dei magistrati. Il tentativo è che l'Italia recuperi il tempo perso". "L'Italia può giocare un ruolo nell'Europa che cambia ma a condizione che sia essa stessa a cambiare".
Abbassare le tasse non per voti ma giustizia sociale
Intervenire oggi sul fisco "non è per far trovare consenso al premier. La riduzione delle tasse aumenta il tasso di libertà del paese, aumenta il tasso di giustizia sociale. Non sono invenzioni prese da un coniglio pescato da un cilindro qualunque, ma l'unico modo per consentire a chi vuole fare di farglielo fare" e per farlo bisogna "rendere l'Italia più semplice". Lo ha detto il premier sottolineando che oggi occorre togliere le cose di troppo che zavorrano il paese: "quando a Michelangelo gli domandarono come aveva fatto il capolavoro del David - ha ricordato il premier - ha risposto: ho solo tolto tutta la roba che c'era in più. Ed è quello che dobbiamo fare noi oggi...".
Terrorismo vuole farci vivere nella paura dell'altro
L'obiettivo dei terroristi è quello di "farci vivere nella paura", di spingere alla "logica dei muri", ma i muri "alla fine ti intrappolano". Renzi ha aggiunto che "il terrorismo prova a farci vivere come piace a loro, nella paura che quello accanto a me sia un potenziale nemico. Ci vogliono rinchiudere, ci consegnano alla logica dei muri". Ma i muri hanno un difetto, ha spiegato, "li costruisci pensando che ti difendano e alla fine ti intrappolano".
Usa stella polare ma errore Ue contro la Russia
"Abbiamo una stella polare che sono gli Usa. Non credo ad una equidistanza dell'Italia nel mondo internazionale, credo nell'Italia come portatrice di dialogo". Ma "pensare di costruire l'Europa contro la Russia, come vuole fare qualche Paese recentemente entrato, è un errore. Non è un fatto economico, non sono le sanzioni il problema dell'economia russa, ma un fatto culturale. L'Europa non può essere costruita contro il vicino più grande".
La visita
Tra selfie, pacche sulle spalle e urla di incoraggiamento il popolo di Comunione e Liberazione ha riservato un'accoglienza calorosa al premier Matteo Renzi, per la prima volta alla kermesse di Rimini dopo che lo scorso anno aveva dato forfait. Il presidentre del Consiglio, accompagnato dagli organizzatori del Meeting, dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi e dal ministro Maurizio Lupi, ha visitato i padiglioni della fiera incontrando, tra gli altri, l'a.d. di Ferrovie dello Stato, Michele Mauro Elia e il country manager Italia di Enel, Carlo Tamburi. La presidente di Eni, Emma Marcegaglia, era attesa ma non è riuscita a raggiungere il Meeting.
Proteste annunciate all'Aquila
Si annunciano proteste per questo pomeriggio a L'Aquila dove è in programma la visita del presidente del Consiglio. L'arrivo nel capoluogo di regione - ancora alle prese con una serie di problematiche legate alla ricostruzione del post sisma 2009 - era stata annunciata, ma sempre senza alcun esito, ormai da circa un anno sia dal governatore Luciano D'Alfonso che dal sindaco Massimo Cialente, ma anche da parlamentari e vertici del Pd locale. Ad aspettare al varco il primo ministro non saranno soltanto comitati e associazioni che si oppongono alle trivellazioni in Adriatico ma anche l'Unione degli studenti L'Aquila, Studenti indipendenti L'Aquila e l'Unione degli studenti d'Abruzzo che aderiscono alla contestazione che si terrà alle 16 presso la Fontana Luminosa. L'Udu chiama a raccolta anche "il mondo della formazione e tutta la cittadinanza".
Sul fronte interno il premier ha invece detto che "l'italia ha una gigantesca questione educativa e culturale davanti" ed è "di fronte a un bivio: se l'Italia torna a fare l'Italia - ha spiegato - c'è spazio per l'Italia in Europa, c'è spazio per l'Italia nel mondo, c'è spazio per l'Italia per uscire dalla crisi, se invece l'Italia non investe su se stessa e continua a essere negativa è il mondo che perde qualcosa".
Berlusconismo e antiberlusconismo hanno bloccato Paese
"Io credo che il berlusconismo e per certi versi anche l'antiberlusconismo hanno messo il tasto 'pausa' al dibattito italiano e abbiamo perso occasioni clamorose. Ora il nostro compito è di rimetterci a correre. E' come se le riforme siano un corso accelerato per rimettere l'Italia in pari", ha aggiunto il premier sottolineando che "l'Italia in questi 20 anni ha trasformato la Seconda Repubblica in una rissa permanente ideologica che ha smarrito il bene comune e mentre il mondo correva è rimasta ferma in discussioni sterili interne".
"Riforme non bastano ma sono premessa"
"Non sarà semplicemente con le riforme che l'Italia ritroverà la propria identità ma le riforme sono la premessa", ha spiegato Renzi aggiungendo che "il pacchetto di riforme che stiamo tentando di fare dal jobs act a quelle istituzionali, dalla legge elettorale alla riorganizzazione PA, dalla Buona Scuola alla responsabilità civile dei magistrati. Il tentativo è che l'Italia recuperi il tempo perso". "L'Italia può giocare un ruolo nell'Europa che cambia ma a condizione che sia essa stessa a cambiare".
Abbassare le tasse non per voti ma giustizia sociale
Intervenire oggi sul fisco "non è per far trovare consenso al premier. La riduzione delle tasse aumenta il tasso di libertà del paese, aumenta il tasso di giustizia sociale. Non sono invenzioni prese da un coniglio pescato da un cilindro qualunque, ma l'unico modo per consentire a chi vuole fare di farglielo fare" e per farlo bisogna "rendere l'Italia più semplice". Lo ha detto il premier sottolineando che oggi occorre togliere le cose di troppo che zavorrano il paese: "quando a Michelangelo gli domandarono come aveva fatto il capolavoro del David - ha ricordato il premier - ha risposto: ho solo tolto tutta la roba che c'era in più. Ed è quello che dobbiamo fare noi oggi...".
Terrorismo vuole farci vivere nella paura dell'altro
L'obiettivo dei terroristi è quello di "farci vivere nella paura", di spingere alla "logica dei muri", ma i muri "alla fine ti intrappolano". Renzi ha aggiunto che "il terrorismo prova a farci vivere come piace a loro, nella paura che quello accanto a me sia un potenziale nemico. Ci vogliono rinchiudere, ci consegnano alla logica dei muri". Ma i muri hanno un difetto, ha spiegato, "li costruisci pensando che ti difendano e alla fine ti intrappolano".
Usa stella polare ma errore Ue contro la Russia
"Abbiamo una stella polare che sono gli Usa. Non credo ad una equidistanza dell'Italia nel mondo internazionale, credo nell'Italia come portatrice di dialogo". Ma "pensare di costruire l'Europa contro la Russia, come vuole fare qualche Paese recentemente entrato, è un errore. Non è un fatto economico, non sono le sanzioni il problema dell'economia russa, ma un fatto culturale. L'Europa non può essere costruita contro il vicino più grande".
La visita
Tra selfie, pacche sulle spalle e urla di incoraggiamento il popolo di Comunione e Liberazione ha riservato un'accoglienza calorosa al premier Matteo Renzi, per la prima volta alla kermesse di Rimini dopo che lo scorso anno aveva dato forfait. Il presidentre del Consiglio, accompagnato dagli organizzatori del Meeting, dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi e dal ministro Maurizio Lupi, ha visitato i padiglioni della fiera incontrando, tra gli altri, l'a.d. di Ferrovie dello Stato, Michele Mauro Elia e il country manager Italia di Enel, Carlo Tamburi. La presidente di Eni, Emma Marcegaglia, era attesa ma non è riuscita a raggiungere il Meeting.
Proteste annunciate all'Aquila
Si annunciano proteste per questo pomeriggio a L'Aquila dove è in programma la visita del presidente del Consiglio. L'arrivo nel capoluogo di regione - ancora alle prese con una serie di problematiche legate alla ricostruzione del post sisma 2009 - era stata annunciata, ma sempre senza alcun esito, ormai da circa un anno sia dal governatore Luciano D'Alfonso che dal sindaco Massimo Cialente, ma anche da parlamentari e vertici del Pd locale. Ad aspettare al varco il primo ministro non saranno soltanto comitati e associazioni che si oppongono alle trivellazioni in Adriatico ma anche l'Unione degli studenti L'Aquila, Studenti indipendenti L'Aquila e l'Unione degli studenti d'Abruzzo che aderiscono alla contestazione che si terrà alle 16 presso la Fontana Luminosa. L'Udu chiama a raccolta anche "il mondo della formazione e tutta la cittadinanza".