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ITALIA

Intervento alla "Repubblica delle Idee"

Landini: chi governa non può fare campagna elettorale 365 giorni l'anno

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di Tiziana Di Giovannandrea Maurizio Landini, segretario della Cgil, alla Repubblica delle Idee a Bologna, affronta con i giornalisti alcune delle tematiche di stretta attualità politica e così sul Governo afferma: "Chi governa deve essere responsabile, non fare campagna elettorale 365 giorni l'anno".

A proposito dei rapporti di forza in Europa,  afferma che "bisognerebbe aprire una negoziazione in Europa ma per farlo non si può dare l'idea che ce ne vogliamo andare. Continuare a essere in campagna elettorale ogni settimana sta facendo arretrare il nostro paese, fa danni che pagano i lavoratori e i precari. Se l'Italia è vista come un luogo dove non si capisce cosa succede, le multinazionali vanno a investire da un'altra parte".

Per il leader della Cgil, la mancata collaborazione tra Fca e Renault è un problema: "Perché senza alleanza si corre rischi per il futuro. Se non c'è un'alleanza - ha detto - c'è un rischio spezzatino, per la vendita pezzo per pezzo come avvenuto per la Magneti Marelli. Per lo Stato italiano sarebbe decisivo avere un soggetto che possa occuparsi di politiche industriali". "Corriamo il rischio seriamente di pagare un prezzo grande. Allora è necessario che il governo intervenga". E poi: "Io ho trovato la risposta del ministro Di Maio surreale. Sarebbe stato così grave se il governo italiano avesse parlato con quello francese, avesse parlato con John Elkann, cioè se avesse fatto il governo? Io penso che Cassa Depositi e Prestiti, o un altro strumento se il governo lo decide, oggi  possa avere un ruolo decisivo dentro un soggetto che fa politiche industriali".

Landini è poi tornato a parlare dello sciopero generale ventilato già ieri durante la manifestazione unitaria dei sindacati Cgil, Cisl, Uil  del pubblico impiego. Ogni decisione in proposito sarà presa insieme a Cisl e Uil: "Lo sciopero generale proclamato da Cgil, Cisl e Uil è una possibilità - ha detto - che sarà valutata con attenzione nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Il governo non ci sta ascoltando. Se non ci ascolta non escludiamo nulla. Se il governo cambia linea e accetta di discutere noi siamo pronti a fare il nostro mestiere, se questi cambiamenti non ci sono, siamo pronti. Noi abbiamo proposte su tutto: fisco, investimenti, scuole. Noi vogliamo portare a casa dei risultati per le persone che rappresentiamo". 

A proposito della questione dell'unità sindacale il segretario della Cgil rilancia su di essa: "Ci vuole un sindacato unitario, democratico e pluralista. Oggi siamo di fronte a problemi nuovi - ha detto - la cui risposta è l'unità sindacale, come ricostruzione di un'unità che parte dai luoghi di lavoro. Non è somma ma è un processo. Negli anni Settanta ci si è arrivati vicini, ma non si è fatta per come funzionava il mondo: oggi non c'è nessuna ragione politica o partitica perché i lavoratori non costruiscano un'unità sindacale. Oggi il rischio è la frammentazione che mette in discussione l'esistenza stessa del sindacato. Non ho mai visto il mondo del lavoro così frammentato". 

Landini ha poi espresso un giudizio negativo sullo 'Sbloccacantieri': "Non siamo d'accordo sullo 'Sbloccacantieri' perché quel provvedimento peggiora le condizioni di chi lavora e allarga il subappalto, che è un sistema che ha portato pezzi interi dell'economia in mano alla criminalità organizzata". "In Italia - ha ribadito - serve una riforma fiscale che deve ridurre le tasse a chi le paga e farle pagare a chi non le paga. Tutti devono fare la loro parte, ma non possono continuare a farla solo quelli che l'hanno sempre fatta. Visto che serve un piano straordinario di investimenti, anche Confindustria si assuma la responsabilità di fare la sua parte".
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