ITALIA
E' accusato di concorso in corruzione
Lavori alla Scuola dei Marescialli, il senatore di Forza Italia Verdini rinviato a giudizio
Il processo prenderà il via il 10 aprile prossimo. Si tratta del quarto rinvio a giudizio per il senatore forzista
I fatti oggetto della vicenda sarebbero avvenuti tra il 2008 ed il 2009.
Si tratta del quarto rinvio a giudizio per il senatore forzista. Prima di oggi il rinvio per il caso P3, poi quello sul Credito cooperativo fiorentino e su una plusvalenza nell’acquisto di un immobile a Roma.
"Il rinvio a giudizio del gup è per noi una decisione annunciata". Così l’avvocato Marco Rocchi, che con il collega Domenico Aiello difende il senatore Verdini, ha commentato la decisione.
L'inchiesta
L’indagine, iniziata a Firenze e poi giunta a Roma per competenza, vedeva coinvolti imprenditori e alti funzionari dello Stato che hanno già affrontato il processo di primo grado conclusosi nell’ottobre del 2012. L’ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione, Fabio De Santis, ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana, anche lui a 3 anni e otto mesi mentre a 2 anni e 8 mesi l’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli e a 2 anni il costruttore Riccardo Fusi. Per tutti l’accusa era di concorso in corruzione.
La Scuola Marescialli
L’accusa è di aver partecipato ad appalti e commesse pubbliche, come la realizzazione della Scuola Marescialli dei carabinieri di Firenze, in violazione delle regole sull’affidamento dei pubblici appalti. Verdini, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe anche offerto a Fusi vantaggiose relazioni in quanto coordinatore del Pdl. Secondo l’ipotesi accusatoria, Balducci e De Santis avrebbero ottenuto da Fusi la promessa di ottenere il 2% del valore dell’appalto se il contratto per la realizzazione della caserma dei carabinieri fosse stato riassegnato alla Baldassini, Tognozzi e Pontello (in precedenza era stata estromessa in favore della ditta Astaldi), oppure se alla stessa impresa fosse stato riconosciuto un risarcimento per l’illegittima esclusione dal contratto.