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POLITICA

La legale: Andreotti avrebbe approvato

Lega, scintille Maroni-Salvini sulla candidatura della Bongiorno

Maroni: io e Bossi quelli come Andreotti li abbiamo sempre combattuti. Replica il segretario del Carroccio: "Sono orgoglioso" della scelta, ma "non ci sono rapporti tesi con Maroni"

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La candidatura di Giulia Bongiorno riaccende lo scontro tra Roberto Maroni e Matteo Salvini. Dopo l'accusa di "stalinista" mossa dal governatore per il trattamento ricevuto in coincidenza con la sua rinuncia a correre per un secondo mandato a Palazzo Lombardia e la decisione di "chiudere il caso" decretata pochi giorni dopo, è un tweet dell'ex ministro dell'Interno a riaprire la frattura con il suo segretario.

Maroni sembra non aver gradito l'intervista con cui Bongiorno, avvocato che deve la sua fama per aver assistito Giulio Andreotti nel processo per mafia, sostiene che il defunto sette volte presidente del Consiglio democristiano "avrebbe approvato" la Lega "nazionale e concreta" di Salvini.

Maroni: io e Bossi quelli come Andreotti li abbiamo sempre combattuti
"E' davvero cambiato il mondo: io e Bossi quelli come Andreotti li abbiamo sempre combattuti", commenta Maroni, rievocando i primi anni della Lega Nord e la sua nascita, nella Prima Repubblica, come movimento anti-sistema.

Salvini replica: orgoglioso della scelta della Bongiorno
"Sono orgoglioso" della scelta di Bongiorno, gli replica Salvini in una nota e poi, registrando un'intervista a 'Otto e mezzo' aggiunge: "non ci sono rapporti tesi con Maroni. Sono orgoglioso del suo lavoro alla Regione Lombardia. Fortunatamente avremo altri esponenti che possono fare amministratori e ministri. Non litigo con nessuno, figuriamoci se litigo con miei". A far eco una dichiarazione simile di un altro big storico del Carroccio, Roberto Calderoli. "Sono orgoglioso delle battaglie di Bongiorno per la sicurezza, la legalità, la legittima difesa e la difesa dei diritti e della libertà delle donne, come per la legge sullo stalking che ha salvato tante vite"

Bongiorno: Andreotti avrebbe approvato
In un colloquio con 'Corriere live', Bongiorno spiega le sue affermazioni. "Il presidente (Andreotti, ndr) era contro la secessione e a chi mi ha chiesto cosa avrebbe detto, umanamente, della mia scelta, ho detto che se mi fossi candidata in una Lega che la voleva ancora mi avrebbe detto 'riflettiamo' ma in questa Lega, che è diversa, siccome il presidente era un uomo concreto e curioso, difficilmente avrebbe detto no a qualcosa non in contrasto con i suoi valori". "Il presidente avrebbe detto sì" alla candidatura con la Lega "perché era un mio sostenitore", insiste.

Non mi vedrete con l'ampolla sul Po
L'ex deputata Fli non entra nella polemica con Maroni. "Ha già risposto Salvini con una nota", taglia corto. "Mi candido perché voglio fare battaglie su giustizia, sicurezza, violenza contro le donne. Parliamo di Giulia Bongiorno per quello che vuole fare ora, non per battaglie di tremila anni fa. Né - è la stoccata in chiave lumbard - mi vedrete con un'ampolla sul Po".
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