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POLITICA

Attesa per il maxi- emendamento del governo

Legge Stabilità: slitta ancora la seduta. Protestano le opposizioni. "Padoan riferisca"

ll maxiemendamento era atteso per il tardo di pomeriggio di ieri, poi per le 11 di questa mattina, poi per le 15, le 17 e le 18.30. Nelle intenzioni il Senato puntava a chiudere entro stasera i lavori sul testo, su cui il governo porrà la fiducia. Proteste in aula delle opposizioni che chiedono che il ministro Padoan riferisca sul testo

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Roma Slitta ancora la questione di fiducia sulla legge di stabilità: il maxiemendamento del governo era atteso in Senato per il tardo di pomeriggio di ieri, poi per le 11 di questa mattina, poi per le 15, le 17 e le 18.30. Il governo si difende spiegando per voce del vice ministro dell'Economia Enrico Morando che il problema starebbe nella mancata bollinatura della Ragioneria dello Stato. Ma le opposizioni - Fi, Lega, Sel, M5s, Gal - protestano e chiedono che il ministro Padoan riferisca in aula.

Il maxi-emendamento fermo in commissione dovrebbe tra l'altro contenere misure per alleggerire i tagli ai dipendenti delle Province, che oggi sono scesi in piazza minacciando l'occupazione ad oltranza degli edifici. La bozza prevedeva infatti la mobilità per i dipendenti in esubero, da ricollocare prioritariamente in Regioni e Comuni.

Calderoli: "Serietà, testo o c'è o si vada a lunedi''
"Un maxiemendamento senza relazione tecnica è come il buco nell'ozono" afferma il senatore della Lega, Roberto Calderoli, aprendo il coro di proteste in Aula al Senato contro la richiesta di rinvio della presentazione del maxiemendamento alla legge di stabilità. Calderoli chiede anche che "per serietà nei confronti del Parlamento", se il maxi-emendamento non c'è si vada "a lunedì prossimo".

M5S: "Problemi di copertura o interni al Pd?"
"L'Italia deve sapere se il problema che sta ritardando l'arrivo in Aula del maxiemendamento sulla legge di stabilità è interno al Pd o se ci sono problemi di coperture" afferma la senatrice del Movimento 5 Stelle, e capogruppo in commissione Bilancio, Elisa Bulgarelli. "Se è interno al partito - aggiunge - si risolvano i loro problemi senza coinvolgere tutto il Paese, come hanno fatto durante i lavori di commissione Bilancio; se il problema sono le coperture (il che vuol dire che non ci soldi), Renzi abbia il coraggio di venire a riferire personalmente in Aula", conclude Bulgarelli.

Possibile stop a 30 misure
Dal testo del maxi-emendamento al Ddl di Stabilità di cui il Governo ha preannunciato la presentazione al Senato potrebbero 'saltare' una trentina di misure su cui c'era accordo durante l'esame in commissione Bilancio del Senato. Lo si apprende in ambienti parlamentari dove si riferisce anche di un attento 'esame' di Palazzo Chigi. Il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, in precedenza si è limitato ad affermare che "se dovessero esserci norme nel testo approvato che, ad una valutazione approfondita risultano finanziariamente esposte tali da sottolineare il carattere di norma scoperta, il Governo intende espungerle".

Tra le misure che non verrebbero confermate dal voto dell'Assemblea figurano l'istituzione dell'Albo unico dei consulenti finanziari (in sostituzione dell'Albo dei promotori), la destinazione del 20% delle royalties petrolifere al risanamento del dissesto idrogeologico e la competenza dell'Antitrust sull'affidamento delle concessioni dei servizi pubblici locali. Risulterebbe soppressa anche la finalizzazione al settore pesca della cig in deroga.
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