POLITICA
"Taglio delle tasse per spingere la ripresa"
Legge di stabilità, Padoan: "Riduzione debito/Pil sfida ineludibile"
Il ministro dell'Economia durante l'audizione alle commisisoni riunite Bilancio di Camera e Senato: "Ci sarà una stagnazione anche nel II° semestre ma a settembre crescerà l'occupazione". Nella manovra anche un
fondo di 6 miliardi in tre anni per il finanziamento degli ammortizzatori sociali
Roma
La riduzione del rapporto debito/Pil "rimane una sfida ineludibile per in nostro paese, che possiamo vincere solo tornando a crescere in modo sostenuto e stabile". Così il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan durante l'audizione sulla legge di stabilità alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. "La lunga recessione in atto dal 2008 non è ancora terminata" ha spiegato Padoan parlando della manovra "stiamo uscendo da una fase difficile" per poi rassicurare: "Le informazioni sul tessuto produttivo consegnano un quadro più confortante". Con la Legge di Stabilità precisa Padoan si attiva un ''fondo di 6 miliardi nel triennio per il finanziamento degli ammortizzatori sociali". Cioè ''le politiche di bilancio e le riforme si saldano".
Taglio tasse per spingere la ripresa
La manovra spiega il titolare del Tesoro "è anche espansiva per avviare un consistente taglio delle tasse e fornire la spinta alla ripresa" secondo cui "i consumi privati hanno in parte risposto alle misure del governo" ma c'è "ancora incertezza per gli investimenti". Con la legge di stabilità la pressione fiscale "mostra una riduzione contenuta nel 2015, passando dal 43,3% del 2014 al 43,2%, e si stabilizza al 43,6% in ciascuno degli anni 2016 e 2017". Il beneficio medio complessivo in termini di minore imposta Irap pagata dalle imprese "è stimato pari al 36,8%. Sotto il profilo della dimensione aziendale, il beneficio si concentra tra le grandi imprese a maggiore intensità di lavoro".
Stagnazione nel II° semestre ma a settembre crescerà l'occupazione
Ci sarà una "fase di stagnazione anche nel secondo semestre 2014 con una contrazione del Pil dello 0,3%. Ma il quadro - precisa Padoan - si fa più confortante con un significativo incremento dell'occupazione a settembre". Sul sistema bancario italiano il ministro assicura "è solido e pronto a sostenere la ripresa".
Confermato il piano di privatizzazioni
L'esecutivo "conferma il piano di privatizzazioni già presentato nel Def di aprile con proventi attesi pari a circa 0,7 per cento del PIL annui in media nel periodo 2015-2018". Complessivamente, gli interventi previsti dalla manovra "ammontano a circa 32,4 miliardi nel primo anno (erano 36,2 miliardi nel disegno di legge di stabilità), a 45,8 miliardi nel 2016 e 46,3 miliardi nel 2017" ha detto il ministro dell'Economia. "A copertura delle misure espansive, la stessa manovra reperisce nuove risorse per circa 26,5 miliardi nel 2015 (erano 25,8 miliardi prima delle osservazioni della Commissione UE), di cui oltre 16 miliardi (circa il 60 per cento) tramite misure di riduzione della spesa e circa 10 miliardi da aumenti delle entrate".
Taglio tasse per spingere la ripresa
La manovra spiega il titolare del Tesoro "è anche espansiva per avviare un consistente taglio delle tasse e fornire la spinta alla ripresa" secondo cui "i consumi privati hanno in parte risposto alle misure del governo" ma c'è "ancora incertezza per gli investimenti". Con la legge di stabilità la pressione fiscale "mostra una riduzione contenuta nel 2015, passando dal 43,3% del 2014 al 43,2%, e si stabilizza al 43,6% in ciascuno degli anni 2016 e 2017". Il beneficio medio complessivo in termini di minore imposta Irap pagata dalle imprese "è stimato pari al 36,8%. Sotto il profilo della dimensione aziendale, il beneficio si concentra tra le grandi imprese a maggiore intensità di lavoro".
Stagnazione nel II° semestre ma a settembre crescerà l'occupazione
Ci sarà una "fase di stagnazione anche nel secondo semestre 2014 con una contrazione del Pil dello 0,3%. Ma il quadro - precisa Padoan - si fa più confortante con un significativo incremento dell'occupazione a settembre". Sul sistema bancario italiano il ministro assicura "è solido e pronto a sostenere la ripresa".
Confermato il piano di privatizzazioni
L'esecutivo "conferma il piano di privatizzazioni già presentato nel Def di aprile con proventi attesi pari a circa 0,7 per cento del PIL annui in media nel periodo 2015-2018". Complessivamente, gli interventi previsti dalla manovra "ammontano a circa 32,4 miliardi nel primo anno (erano 36,2 miliardi nel disegno di legge di stabilità), a 45,8 miliardi nel 2016 e 46,3 miliardi nel 2017" ha detto il ministro dell'Economia. "A copertura delle misure espansive, la stessa manovra reperisce nuove risorse per circa 26,5 miliardi nel 2015 (erano 25,8 miliardi prima delle osservazioni della Commissione UE), di cui oltre 16 miliardi (circa il 60 per cento) tramite misure di riduzione della spesa e circa 10 miliardi da aumenti delle entrate".