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Coronavirus

La pandemia

Locatelli: "Sì a green pass per ristoranti al chiuso, effetto europei già si vede"

"I dati indicano una ripresa netta della circolazione virale nel  Paese. Come ha documentato la Cabina di regia, l'età mediana dei contagiati è 28 anni, dato che dimostra come i contagi siano legati in buona parte alla popolazione giovane in ragione della maggior socializzazione del periodo estivo, un po' come è successo l'anno  scorso'' 

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''Credo che vadano fatte scelte per  contrastare la ripresa della circolazione virale. Dare accesso a determinate attività a chi è stato vaccinato, o comunque ha il  certificato verde, è una strategia inevitabile. Penso a concerti, grandi eventi, stadi, cinema, teatri, piscine palestre. In questi casi è fuori discussione la necessità del documento''. Così Franco  Locatelli, coordinatore del Cts e presidente dell'Istituto superiore  di sanità, intervistato da 'Repubblica', si dice favorevole  all'estensione dell'uso del Green Pass, anche al ristorante.

''A  titolo personale, dico che va considerato seriamente anche il Green  Pass per mangiare al chiuso nei ristoranti. Peraltro, chi esita a tornare nei ristoranti credo che lo farebbe con più tranquillità sapendo che vi hanno accesso persone con il certificato''.       

'I dati indicano una ripresa netta della circolazione virale nel  Paese.Come ha documentato la Cabina di regia, l'età mediana dei contagiati è 28 anni, dato che dimostra come i contagi siano legati in buona parte alla popolazione giovane in ragione della maggior socializzazione del periodo estivo, un po' come è successo l'anno  scorso'' prosegue Locatelli sottolineando come già si vedano anche gli effetti degli Europei di calcio. ''Si cominciano a osservare da oggi e probabilmente ne vedremo di più da domani.  Del resto, è ben noto che l'incubazione del virus dura tra i 5 e i 7  giorni. Gli assembramenti e gli affollamenti hanno favorito la  circolazione virale. Basta pensare anche ai focolai legati ai quarti e alle semifinali già individuati a Roma''.       

Quanto alla ripresa della scuola, ''come Cts abbiamo chiesto di  incentivare al massimo la vaccinazione del personale scolastico -  afferma - ma non possiamo decidere noi di renderla obbligatoria, deve farlo la politica, viste le implicazioni anche sociali di una scelta come questa. L'importante è eliminare le disparità nelle percentuali di vaccinazione, alcune regioni sono avanti nelle coperture, altre hanno percentuali più basse e devono recuperare in fretta questo gap. La priorità è far ripartire la scuola''.
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