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POLITICA

Informativa del Guardasigilli a Montecitorio

Mafia Capitale, Orlando:"Prefetto riferirà ad Alfano entro 30/7. Corruzione dilaga in Stato fragile"

Nuove misure contro la corruzione che inquina lo Stato e appella alla politica che "recita una parte ancillare e subalterna": le chiavi dell'intervento del Ministro delle Giustizia

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La lotta alla corruzione è una sfida cruciale del governo per "evitare ogni rischio di distorsione delle funzioni pubbliche": con queste parole chiave il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, interviene con un'informativa alla Camera in merito all'inchiesta Mafia Capitale. 

Guardasigilli che insiste sul ruolo della Legge Severino e, in particolare, sul
rafforzamento dei poteri (di vigilanza e controllo sui contratti e sugli appalti pubblici) attribuiti all'Autorità Anticorruzione. "Già dopo i primi arresti, sottolinea il ministro -  la
prefettura, d'intesa col Viminale, ha provveduto a sospendere gli amministratori locali coinvolti nell'inchiesta, a verificare i condizionamenti della mafia nell'amministrazione
romana, a istituire una commissione che accerti proprio la presenza di questi condizionamenti". L'ampia relazione depositata nei giorni scorsi, inoltre, sottoliena Orlando, è oggetto di valutazione e di studio" da parte del prefetto che riferirà al
ministro Alfano entro il 30 luglio.

"Prevenzione e contrasto restano gli strumenti prioritati a restituire alle istituzioni una
possibilità di controllo prima impossibile e a trarre i necessari elementi per indirizzare le più opportune iniziative legislative", precisa, introducendo nuovi reati che riguardano - per esempio - la crimininalità diffusa anche in nuovi ambiti economici, come quelli ambientali.

"La corruzione prolifera se lo Stato è fragile" sentenzia il ministro, preoccuparto che una corruzione persuasiva abbia 'occupato' istituzioni e amministrazione. "La Cassazione ha confermato l'orientamento secondo cui le mafie ricorrono alla violenza esplicita solo come estrema ratio, preferendo il fenomeno collusivo e corruttivo. Non a caso", prosegue il titolare del dicastero della Giustizia "nel 416 bis non rientrano solo associazioni mafiose criminali ma anche quelle con un limitato numero di affiliati, anche non armate, ma capaci di avvalersi di intimidazione e di omertà. Con esplicito riferimento a Mafia Capitale, la Cassazione ha quindi sottolineato che si è trattato di un'occupazione di uno spazio amministrativo attaverso l'esercizio criminale di una forza intimidatrice nei confronti della pubblica potestas. La forza intimidatrice si esplicita tanto nella minaccia alla vita quanto con condizionamenti economici. Il tutto sottolinea la gravita dei nuovi fenomeni criminali", dice Orlando e punta il dito sul ruolo della politica che "recita una parte ancillare e subalterna". Infine l'esortazione del Guardasigilli convinto serva "uno sforzo comune" e "in questo è fondamentale il ruolo dei partiti nella selezione di una classe  dirigente moderna e capace di agire con rigore ed efficienza". 

L'intervento del ministro è stato contestato dai deputati M5S che hanno alzano cartelli con scritto 'Costituitevi'.

 
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