Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Mafia-Capitale-Prefetto-Ipotesi-commissariamento-Coop-1f82bfda-2441-47f5-8f4f-e9263e97c508.html | rainews/live/ | true
ITALIA

"Serve più bisturi e meno aspirine"

Mafia Capitale, Prefetto: Ipotesi commissariamento Coop. Serracchiani: Pd agito prima dei pm

Franco Gabrielli ha dichiarato: "L'unica prospettiva è il commissariamento". Il vicesegretario del Pd Debora Serracchiani: "Il Pd ha agito molto prima che lo facesse anche la magistratura".

Franco Gabrielli (ansa)
Condividi
"Stiamo ripassando tutti gli atti che la Procura ci ha passato, nel più completo spirito di collaborazione. Da un primo vaglio ci siamo accorti che circa 1300 migranti sono gestiti da cooperative sulle quali dovremo necessariamente intervenire. Siamo in contatto con il presidente Cantone e con la sua struttura, proprio perché credo che l'unica prospettiva sia quella del commissariamento".
A dichiararlo è il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, ai microfoni di Sky TG24, in merito alla possibilità di commissariare le cooperative coinvolte nell'inchiesta su Mafia Capitale.    

Circa l'ipotesi di un commissariamento invece del Comune di Roma, avanzata dall'ex prefetto di Roma Pecoraro, Gabrielli ha spiegato "aspetto la relazione della Commissione di Accesso, nominata già dopo la prima inchiesta. Poi avrò 45 giorni di tempo per formulare le mie osservazioni e proporre al ministro dell'Interno le mie osservazioni, e se ritengo o meno ci siano gli estremi per richiedere lo scioglimento del Comune di Roma".

Commentando l'inchiesta Gabrielli ha aggiunto: "Forse nel nostro paese determinate situazioni hanno raggiunto livelli intollerabili e forse, magari, qualche meccanismo e qualche strumento più incisivo ci vorrebbe. Più bisturi e meno aspirine".  

Sul problema di non affidare bandi a cooperative ed enti già coinvolti in inchieste o vicini a soggetti coinvolti, il Prefetto ha spiegato: "Noi possiamo bloccare la possibilità di non cedere a contratti con determinate cooperative, società o enti, allorquando verifichiamo che ci siano degli aspetti che possano integrare delle interdittive antimafia. È uno dei limiti con i quali le pubbliche amministrazioni e la prefettura devono fare i conti. Vorrei ricordare come nell'ultimo periodo la prefettura di Roma è stata invece destinataria di tutta una serie di provvedimenti da parte del Tribunale Amministrativo Regionale, che ha disatteso diverse interdittive antimafia. Siamo in una sorta di paradosso: da un lato ci si chiede di essere tempestivi oculati, quasi preveggenti; dall'altro ci si chiede che le nostre attività, volte a limitare la possibilità di contrarre con alcuni soggetti, siano invece puntuali, attuali. Molto spesso, non disponendo di questi atti, che sono atti d'inchiesta di cui veniamo in possesso soltanto in un momento successivo, non possiamo addivenire a queste forme, anche forti, di interdizione rispetto alla possibilità di contrarre. Non voglio mettere la croce sui giudici amministrativi, i giudici amministrativi applicano la legge, evidentemente anche lì c'è qualcosa che non va".

Sull'inchiesta di Mafia Capitale ha parlato anche il vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani, uscendo dal Campidoglio:"Il Pd ha agito molto prima che lo facesse anche la magistratura: nessuno di chi non doveva è rimasto al suo posto. Il Pd nazionale  - ha aggiunto - supporta fermamente e convintamente l'azione di Ignazio Marino come quella di Nicola Zingaretti". Serracchiani ha poi citato esempi di intervento del partito nazionale: "Abbiamo commissariato il Pd romano perché riteniamo che effettivamente ci sia molto da fare", ha sottolineato.    

"Il segnale importante è supportare l'amministrazione che ha fatto emergere il malaffare e che sta difendendo e proteggendo la città di chi pensava di continuare a farne evidentemente carne da macello - ha precisato Serracchiani - noi riteniamo che la soluzione non siano le elezioni ma la buona amministrazione, e Marino sta dimostrando di farla".  
Condividi