Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Mafia-capitale-Pecoraro-Speriamo-non-si-arrivi-a-scioglimento-del-Comune-c2bdfb16-b8f9-4ef3-be5b-8e6f1dd14181.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Audizione in Commissione parlamentare Antimafia

Mafia capitale, Pecoraro: "Speriamo non si arrivi a scioglimento del Comune"

"L'auspicio è che non si trovi traccia di infiltrazioni, altrimenti la soluzione non auspicabile è lo scioglimento per mafia del Comune. Ci auguriamo non avvenga"

Pecoraro in Commissione Antimafia (LaPresse)
Condividi
"Entro fine settimana verranno resi noti i nomi delle tre persone che faranno parte della commissione di accesso e verranno controllati tutti i dipartimenti e i municipi: l'auspicio è che non si trovi traccia di infiltrazioni, altrimenti la soluzione non auspicabile è lo scioglimento per mafia del Comune. Ci auguriamo non avvenga". Lo ha detto il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro davanti alla Commissione parlamentare Antimafia.

"Nel giro di un paio di mesi avremo idea" se sarà necessario commissariare il Comune di Roma, "la legge parla di tre mesi più tre. Partiremo da Ostia e da qualche altro municipio" ha aggiunto Pecoraro. "Se ci saranno situazioni particolari lo segnalerò subito al ministro dell'Interno ma se mi dovessi augurare lo scioglimento da cittadino direi no".

"Ipotesi commissariamento appalti"
Pecoraro poi ha sottolineato: "Ho incontrato Cantone (Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, ndr): ci potrebbe essere una richiesta di commissariamento degli appalti se Cantone lo riterrà". Il prefetto ha accusato il fatto che nell'ambito dei "Comuni i controlli non vengono fatti, né ci sono nelle Regioni. L'unico controllo è quello della Corte dei Conti. Dobbiamo rivedere l'ordinamento dello Stato - ha proseguito il prefetto  - e degli enti locali. Ora faremo i controlli che andavano fatti prima, ma probabilmente arriveremo tardi". 

"A Roma esponenti di tutte le mafie"
"A Roma ci sono esponenti di tutte le mafie che investono e riciclano in tutti i settori economici, in connivenza tra di loro e con esponenti della criminalità locale interessati soprattutto alle rapine, al traffico di droga e all'usura". Lo ha detto Pecoraro che ha parlato del "progressivo emergere di una vera e propria imprenditorialità mafiosa, di gruppi di professionisti che in cambio di favori e di altre utilità curano gli interessi delle cosche".

Evitare che l'emergenza abitativa venga sfruttata da associazioni criminali
Bisogna evitare che "come è accaduto con l'immigrazione, anche una nuova emergenza sociale come quella abitativa possa essere sfruttata da associazioni criminali" come quella emersa nell'inchiesta su Mafia Capitale. E' l'allarme lanciato da Pecoraro. "La crisi - ha ricordato il prefetto - ha acuito le difficoltà delle fasce più deboli e la problematica abitativa sta diventando una vera e propria emergenza, come dimostrano anche i numeri: in città sono 7/8.000 gli occupanti abusivi di immobili mentre gli sfratti ogni anno sono 5.000. Se si considera una media di tre persone a famiglia sono 15.000 persone che si trovano in condizione di estrema difficoltà". Per il prefetto è allora "necessario distinguere tra gli stessi movimenti per la casa chi veramente cura gli interessi delle famiglie e chi invece le utilizza a fini speculativi".

L'incontro con Buzzi
"E' vero, ho ricevuto Salvatore Buzzi, ma non sapevo nemmeno chi fosse: il problema vero è la facilità con cui si può arrivare alle istituzioni e l'assoluta mancanza di controlli". Lo ha detto in commissione Antimafia Giuseppe Pecoraro, riferendosi all'incontro con il presidente della cooperativa 29 Giugno emerso dalle carte dell'inchiesta su Mafia Capitale.

"La verità è che noi siamo senza paracadute - ha sottolineato Pecoraro - Buzzi è venuto da me dopo che il dott. Letta mi aveva chiamato, io l'ho ricevuto e ho detto di no alla sua proposta che consisteva nella disponibilità di cento appartamenti per gli immigrati a Castelnuovo Di Porto. Io gli ho spiegato che lì ho già il Cara, che gli immigrati in una città così piccola sarebbero stati troppi".
Condividi