ITALIA
Procuratore in audizione in Commissione Antimafia
Mafia capitale, due nuovi arresti. Pignatone: "A Roma operano più organizzazioni mafiose"
"Con l'inchiesta Mafia Capitale abbiamo fatto un passo avanti" ha dichiarato il Procuratore Capo, "non c'è collegamento con la mafia classica: è originale e originaria". Spunta un legame con la 'ndrangheta: arrestate due persone, ritenute il collegamento tra la "cupola romana" la 'ndrangheta calabrese. Audizione in Commissione Antimafia anche per il Prefetto Pecoraro: "Speriamo non si arrivi a scioglimento del Comune"
Ha poi aggiunto "la mafia non è l'unico problema di Roma, non è neanche detto che sia il principale, ma non vi è dubbio che il nodo mafia-corruzione è di vitale importanza".
Una mafia "orginale e originaria"
Pignatone ha spiegato che nella capitale "ci sono una serie di investimenti mafiosi, ci sono alcune associazioni di tipo mafioso presenti nel territorio" come Cosa Nostra a Ostia o il clan dei Fasciani già sgominati, "ma oggi abbiamo fatto un passo avanti". Non c'è "un collegamento con la mafia classica: rispecchia in qualche modo la società romana: È una mafia "originaria e originale". Originaria,"perché è romana, ci sono 36 provvedimenti cautelari; non ci sono né calabresi né siciliani", originale "perché ha caratteristiche sue proprie, rispecchia la società". Annuncia che a breve ci saranno altre operazioni, intanto il Comune di Roma ha sospeso una gara per 25 milioni riguardante l'Ater "perché si profilava un affidamento alle società di Buzzi".
Una struttura "non rigida" che utilizza il metodo mafioso
Quella scoperta dalle indagini è una struttura non rigida "anche se abbiamo identificato come capo dell'organizzazione Carminati, con Brugia per quanto riguarda la parte militare e Buzzi per il lato economico e i rapporti con la pubblica amministrazione". Pignatone ha sottolineato il metodo mafioso utilizzato cioè "la capacità di ricorrere alla violenza per il raggiungimento di fini leciti e illeciti e la soggezione verso l'interlocutore" e la "trasversalità interna". Basti pensare, ha proseguito, ai trascorsi politici: "Carminati all'estrema destra, Buzzi all'estremità opposta. Lo stesso Buzzi, ad un amico che gli chiede come fa a stare con Carminati, risponde: 'la politica è una cosa, gli affari sono altro'. L'indagine è durata due anni".
Il Prefetto di Roma, Pecoraro: "Speriamo non si arrivi a scioglimento Comune"
Audizione in Commissione Antimafia anche per il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro: "Entro fine settimana verranno resi noti i nomi delle tre persone che faranno parte della commissione di accesso e verranno controllati tutti i dipartimenti e i municipi: l'auspicio è che non si trovi traccia di infiltrazioni, altrimenti la soluzione non auspicabile è lo scioglimento per mafia del Comune. Ci auguriamo non avvenga" ha detto. "Nel giro di un paio di mesi avremo idea" se sarà necessario commissariare il Comune di Roma, "la legge parla di tre mesi più tre. Partiremo da Ostia e da qualche altro municipio" ha aggiunto Pecoraro. "Se ci saranno situazioni particolari lo segnalerò subito al ministro dell'Interno ma se mi dovessi augurare lo scioglimento da cittadino direi no".
"Ipotesi commissariamento appalti"
Il Prefetto ha poi dichiarato: "Ho incontrato Cantone (il Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, ndr): ci potrebbe essere una richiesta di commissariamento degli appalti se Cantone lo riterrà" ha detto. Pecoraro ha accusato il fatto che nell'ambito dei "Comuni i controlli non vengono fatti, né ci sono nelle Regioni. L'unico controllo è quello della Corte dei Conti. Dobbiamo rivedere l'ordinamento dello Stato - ha proseguito il prefetto - e degli enti locali. Ora faremo i controlli che andavano fatti prima, ma probabilmente arriveremo tardi".
In manette due uomini di collegamento con la 'ndrangheta
Due nuovi arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Ros. In manette sono finiti Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, collaboratori di Salvatore Buzzi ritenuti dagli inquirenti anello di congiunzione con la 'ndrangheta ed in particolare con il clan Mancuso di Vibo Valentia. Secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe esistito una sorta di patto di mutuo soccorso tra le due organizzazioni criminali. La 'ndrangheta garantiva infatti protezione alle coperative 'romane' in Calabria e, in cambio, otteneva appalti nella Capitale, come quello della pulizia del mercato Esquilino.
Marino rifiuta la scorta
Il sindaco ha annunciato che rinuncia alla scorta. "A Roma abbiamo già un migliaio di persone che vivono sotto scorta, per alcune è essenziale, per altri soprattutto nella categoria dei politici, è una comodità per avere la macchina di stato. Per questo che ho fatto resistenza al fatto di avere una scorta e non l'ho avuta".
Sabella nuovo assessore alla legalità
In giunta entra un magistrato: il giudice Alfonso Sabella sarà l'assessore che si occuperà della legalità, trasparenza e appalti, un ruolo voluto dal sindaco Marino dopo l'inchiesta.