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ITALIA

Temperature giù, torna il gelo

Maltempo: sulle Alpi alto il rischio valanghe, scuole chiuse a Campobasso, Potenza e Teramo

Al nord oltre al freddo cresce il rischio valanghe, al livello massimo in alcune aree dell'arco alpino. Oggi scuole chiuse per neve a Teramo, Campobasso e Potenza e in alcune zone della Puglia. Ancora senza corrente elettrica migliaia di cittadini in Emilia a quattro giorni dal blackout causato dalla neve

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Dopo la neve e le piogge degli ultimi giorni è arrivata sull'Italia una nuova perturbazione, proveniente dall'Europa orientale, che ha portato forti venti, un brusco calo delle temperature e ancora neve, anche a quote basse, sulle regioni adriatiche centrali e su quelle meridionali. Oggi, nelle province di Campobasso, Potenza e Teramo, oltre che in alcuni comuni della Puglia, scuole chiuse per neve, con le forti nevicate che hanno provocato sulle Alpi una serie di valanghe con quattro morti tra Veneto, Trentino e Piemonte. Intanto si lavora per ripristinare l'erogazione di energia elettrica nei comuni dell'emilia-romagna rimasti senza luce, ma 20mila utenze sono ancora al buio.

Scuole chiuse
Lezioni sospese in molte zone d’Italia, specialmente nel centro sud.  In considerazione dell'allerta meteo prevista - si leggeva nel comunicato ufficiale - , i dieci sindaci della Bat, d'intesa con il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Spina, hanno disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per la giornata di oggi, lunedì 9 febbraio. Stessa decisione presa anche nelle province di Teramo, Campobasso e Potenza.
 
In Emilia molti ancora al buio
Il blackout che ha colpito alcune zone dell'Emilia dura ancora, a quattro giorni dalla nevicata che lo ha provocato, e migliaia di cittadini riavranno la luce solo oggi (7.500 il numero delle utenze ancora disalimentate - soprattutto in 25 comuni nel Bolognese e nel Reggiano – secondo i dati aggiornati da Enel alle 21.30 di domenica 8 febbraio, ma le persone senza luce sono più del doppio), ed alcuni anche dopo. Non lascia margini di ottimismo il responsabile della Protezione civile regionale, Maurizio Mainetti. "Alla fine - aveva spiegato ieri - si mantengono per me i numeri di ieri sera (sulle 20.000 utenze, ndr). E direi che, prudenzialmente, ci teniamo su numeri anche un po' inferiori ma comunque significativi anche per domani e in qualche zona forse anche più avanti". Gli amministratori locali hanno preparato di nuovo i posti letto e i centri di accoglienza per gli sfollati che non trovano alloggio a casa di amici o parenti, o che non possono pagarsi l'albergo. Le scuole non ancora alimentate, come alcune nella Valsamoggia, nel bolognese, resteranno chiuse. Ma i sindaci e gli amministratori locali sono infuriati. A Reggio Emilia viene annunciata una azione collettiva delle amministrazioni pubbliche: "Dopo le palesi inefficienze dimostrate in questi giorni da Enel, è inevitabile da parte degli enti locali assumere una posizione tanto unitaria quanto ferma a tutela delle nostre comunità" spiega il presidente della Provincia Giammaria Manghi, che parla quindi di "azioni di rappresentanza dell'interesse collettivo, di cui individueremo la formula tecnica, in merito a questa prolungata interruzione di un servizio pubblico essenziale". A proporre la 'class action' è stato il sindaco Luca Vecchi al termine della riunione della protezione civile. "Enel deve moltiplicare le risorse umane e tecniche sul territorio e smetterla di dire che entro sera risolve tutto perché è del tutto evidente che non è vero. Siamo di fronte ad una emergenza senza precedenti. Regione e Governo - ha aggiunto - devono esse stesse segnare un salto di qualità nel supporto ai comuni". Ma Stefano Mazzetti, primo cittadino di Sasso Marconi, con ancora almeno 800 persone al buio, ha un'idea migliore: "Qualora io non avessi soluzioni sto pensando di mandare in albergo e di mandare la fattura ad Enel". Enel ricorda che sono 200 i cantieri aperti nelle due province mentre resta costante il presidio al Centro di Protezione Civile regionale e ai tavoli prefettizi di Bologna e Reggio Emilia. E che sono 800 gli uomini della task force Enel al lavoro, altri ne stanno confluendo dalle regioni limitrofe. Con l'ausilio di 70 gruppi elettrogeni gli uomini in campo continueranno a lavorare per tutta la notte.
 
Allarme valanghe
Resta elevato il pericolo valanghe su gran parte dei monti italiani. Secondo i dati forniti dall'Aineva (Associazione interregionale neve e valanghe), anche oggi ci saràun rischio di grado 4 (forte) su gran parte delle Alpi occidentali; grado 4 anche sul Gruppo Ortles, Cevedale, Valli di Fiemme, di Fassa, Adamello e Dolomiti di Brenta. Sul resto dell'arco alpino, prevalenza di grado 3 (marcato). Per quanto riguarda l'Appennino, ci saràun livello di pericolo in prevalenza di grado 3 (marcato); grado 4 (forte) su Appennino marchigiano e abruzzese.
 
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