Marò, soluzione o Italia lascia missioni antipirateria; Pinotti: "situazione insostenibile"

03 settembre 2014Le commissioni Esteri e Difesa della Camera hanno dato il via libera alla riformulazione dell'emendamento Pini che subordina alla risoluzione del caso dei marò l'appoggio alle operazioni antipirateria di Ue e Nato nell'oceano Indiano una volta concluse quelle in corso.

"Nessun contributo di mezzi e militari italiani all'Ue e alla Nato, nell'ambito delle missioni 'Atalanta' e 'Ocean Shield', se i marò non faranno immediatamente ritorno a casa" spiega lo stesso deputato Pini. Il termine della partecipazione italiana alle missioni anti-pirateria scade il prossimo 31 dicembre. ''Non prestiamo risorse e forze a chi ci nega un sostegno - dice Pini - O l'appoggio internazionale è concreto, reale e risolutivo o è il caso di chiudere da subito alle operazioni in team". Domani l'emendamento approderà in Aula alla Camera.

Intanto migliorano le condizioni del fuciliere Massimiliano Latorre ricoverato in ospedale in India. "Ceèuna ripresa dell'85% delle funzioni e si prevede per la prossima settimana una ripresa del 92%" ha dichiarato il Ministro della Difesa Pinotti alle commissioni Esteri e Difesa riunite di Camera e Senato.
Un malore che dimostra "ancor di più che la situazione dei due marò è insostenibile", ha ricordato il ministro, "c'è certamente un'emergenza di salute ma quel che conta è risolvere complessivamente la vicenda. Quello che si sta facendo è un'azione a 360 gradi, mi dispiace non poter dire di più anche se spero si possa presto parlare più apertis verbis".

Poi commenta la riformulazione dell'emendamento sulla partecipazione alle operazioni antipirateria, "La decisione di non dare segnali di uscita dalla missione antipirateria non significa che il Governo non sente la questione come prioritaria".