POLITICA
"Muri e barriere non fermeranno la globalizzazione"
Mattarella: "Assicurare l'insegnamento dell'italiano ai migranti"
Così il presidente della Repubblica intervenendo all'82esimo convegno internazionale della società Dante Alighieri
"La riflessione che si ha dell'Italia all'estero è complessivamente migliore di quella che avvertiamo noi italiani forse assuefatti all'idea di vivere nell'arte, nella storia e nel paesaggio - prosegue Mattarella - La natura è stata con l'Italia straordinariamente prodiga e noi a volte abbiamo deturpato doni e talenti ricevuti. Un autentico limite italiano è quello di non essere riusciti a fare sistema presi dalle nostre divisioni non di rado artificiose. Ma è altrettanto vero che la nostra complessa vicenda storica insegna che anche in tempi di sofferenza il genio italico ha saputo crescere e affermarsi ed è motivo per noi di orgoglio e sentimento. I tempi che ci attendono sono carichi di prospettive e di incognite".
"Muri e barriere non fermeranno la globalizzazione"
"Il vento della globalizzazione soffia con forza crescente e non saranno certo muri o barriere a fermarlo. Le barriere mentali prima ancora di quelle materiali - prosegue ancora il presidente della Repubblica - sono scosse da un carattere sovranazionale di tecnologie e di economia". Ma il genio "italico" si fa avvertire nel mondo: "Pensiamo solo a quanto per il settore agroalimentare l'Italia ha dato e continuerà a dare. la migliore risposta al fast food che ci ha proposto cibo uniforme in tutto il pianeta e' stata la creazione di slow food. Il genio e la creatività sono la risposta efficace al pericolo di omologazione. E sono queste peculiarità particolarmente presenti nel nostro paese e che il mondo ci riconosce".
"Assicurare l'insegnamento dell'italiano ai migranti"
La conoscenza abbatte i muri della diffidenza e della paura" ha spiegato Mattarella, intervenendo all'82esimo congresso della Societa Dante Alighieri in corso a Milano. "La diffusione dell'italiano può diventare uno strumento di pace nei Balcani e nel Sud Mediterraneo", ha aggiunto sottolineando "Credo che dovremmo essere più impegnati nel promuovere e assicurare la conoscenza della nostra lingua agli immigrati che si insediano nel nostro Paese". Il capo dello Stato ha ricordato che l'Italia è passata "da Paese di emigrazione, a Paese di transito" ed immigrazione. E l'italiano può essere un "veicolo di integrazione tra i cittadini e le comunità di immigrati che si sono insediate nei nostri territori". La conoscenza, infatti, "abbatte i muri, previene la formazione di ghetti culturali e linguistici".