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ITALIA

Sono 80mila dall'inizio dell'anno

Migranti, ancora sbarchi: 1500 arrivi tra Reggio Calabria e Messina. Ue: pronti ad aiutare l'Italia

1066 i migranti arrivati in Calabria, 412 a Messina. A Cagliari, stamattina sono riprese le operazioni di accoglienza dei 903 arrivati ieri. Sono 12mila le persone sbarcate sulle coste italiane nelle ultime 48 ore, 80mila dall'inizio dell'anno. L'Ue, intanto, si dice pronta a lavorare "mano nella mano" con l'Italia

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Sono 1.066 i migranti sbarcati nel porto di Reggio Calabria a bordo della nave “Vos Hestia” di Save the Children. 835 uomini, 231 donne. 296 i minori: di questi, 55 non sono accompagnati. Provengono quasi tutti dall’Eritrea, dalla Somalia e dal Bangladesh. Sei migranti sono arrivati in Calabria affetti da varicella, 250 i casi di scabbia. Sei le donne in stato di gravidanza scese dalla “Vos Hestia”, tutte incinte di pochi mesi. Il sospetto è che le donne siano state vittime di violenza in territorio libico, prima della partenza. Una donna somala, all'ottavo mese di gravidanza con flebite, edema bilaterale alle caviglie e ferita infetta alla mano destra, è stata trasbordata su un'altra nave per il necessario ricovero in ospedale. Quattro minori sono sotto osservazione: un neonato di quattro giorni, apparentemente in buona salute, e un bambino libico di dieci mesi affetto da danno cerebrale ipossico postpartum, in condizioni stabili, un altro neonato di un mese e mezzo, ed un bambino eritreo di tre anni con esiti di frattura, non trattata, della gamba destra con esiti deformanti.

Pronto il trasferimento anche in Sicilia
Operativa sin dal primo mattino la macchina dell’accoglienza e di primo soccorso: oltre alla Prefettura di Reggio Calabria e alle forze dell’ordine, impegnati ad accogliere i 1066 migranti anche gli operatori del 118, dell’Usmaf, della Caritas e di altre associazioni di volontariato. La Protezione civile regionale ha provveduto ad allestire per i 250 casi di scabbia il sistema di docce pressurizzate per il trattamento dermatologico. Per la prima volta, il Piano di riparto approntato prevede il trasferimento di un gruppo di cento migranti in Sicilia: 50 ad Agrigento, 25 ad Enna e 25 a Messina.
 
412 migranti a Messina
E sempre in Sicilia, stamattina sono sbarcati al molo Marconi del porto di Messina 417 migranti originari del Senegal, arrivati a bordo di un pattugliatore maltese. I migranti sono stati recuperati nel corso delle operazioni che, nei gioni scorsi, sono state condotte al largo del Canale di Sicilia. 93 le donne presenti a bordo, 10 delle quali incinte e numerosi minori. Ad accoglierli, al porto, il sistema di accoglienza, da subito attivo I migranti arrivati a Messina verranno trasportati in strutture cittadine, altri in diversi centri nel resto d'Italia.
 
Riprese le operazioni di soccorso a Cagliari
A Cagliari, invece, sono riprese questa mattina le operazioni di identificazione e le visite mediche dei 903 migranti arrivati ieri. Di questi, 450 hanno trascorso la notte all'interno del terminal crociere, allestito con brande e lettini da Caritas, Protezione civile e associazioni di volontariato. Per gli altri 450 è stato, invece, disposto il trasferimento nei vari centri di accoglienza sparsi di tutta la Sardegna: 429 resteranno in provincia di Cagliari, 273 verranno accolti a Sassari, 117 a Nuoro e 84 a Oristano. Bambini e donne, sei delle quali incinte, hanno lasciato già il porto. Si prevede che entro la fine della giornata saranno ultimate tutte le procedure di identificazione e accoglienza.

Arrestati tre presunti scafisti
Intanto, per lo svbarco di 674 migranti avventuo ieri a Pozzallo, sono stati fermati questa mattina dalla polizia due eritrei. Yemane Haile, di 38 anni, e Yihanas Taghlet, di 39, sono accusati di aver condotto un barcone in legno con 450 persone. I due sono stati condotti presso il carcere di Ragusa. A Catania, invece, la Polizia e la Guardia di Finanza hanno fermato un 30enne libico con l’accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in relazione allo sbarco di 789 migranti, partiti dalle coste libiche e sbarcati a Catania lo scorso 27 giugno a bordo della nave della guardia costiera 'CP 941 Ubaldo Diciotti'. A riconoscere il 30enne sono stati gli stessi migranti. Decisive per le indagini, la ricostruzione dell'equipaggio della guardia costiera, le dichiarazioni dei migranti e alcune immagini estrapolate dal cellullare del presunto scafista. 

Governo: pronti a fermare le navi
Agli sbarchi senza fine sulle coste italiane, il governo risponde con una richiesta formale all’Unione europea affinché intervenga concretamente. L’alternativa è la chiusura dei porti alle navi delle ong straniere. “Chiediamo ad alcuni paesi europei di smetterla di girare la faccia dall’altra parte”, ha tuonato all’Europa il premier Paolo Gentiloni. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto sul tema: “Se il fenomeno dei flussi continuasse con questi numeri, la situazione diventerebbe ingestibile”. Bruxelles si è schierato con Roma e il commissario Avramopoulosha promesso di stanziare subito 35 milioni per l’accoglienza in favore dell’Italia: “Siamo al lavoro per migliorare il sostegno al paese”. L’Italia sarebbe al limite della capacità di accoglienza e a confermarlo sono i numeri delle ultime ore: negli ultimi due giorni sono sbarcati sulle nostre coste 12mila migranti, 80mila dall’inizio dell’anno. 

L’Ue pronta a sostenere l’Italia
"Sosteniamo l'Italia nelle discussioni sulla cooperazione regionale sugli sbarchi". Così da Bruxelles una portavoce della Commissione, Natasha Bertaud, commentando la possibilità che l'Italia chiuda i suoi porti alle ong straniere. La riunione informale dei ministri dell'Interno dell'Ue della prossima settimana in Estonia "deve essere l'occasione per discutere a livello politico" della questione e "decidere sostegno immediato all'Italia", ha sostenuto l’esecutivo comunitario. La Commissione ha assicurato di lavorare "mano nella mano" con l'Italia e chiede agli altri Stati membri di "raddoppiare gli sforzi lungo la rotta del Mediterraneo centrale", ha continuato la portavoce. "L'Italia ha ragione. La situazione è molto impegnativa" e "tutti gli Stati membri devono mostrare solidarietà nei confronti dell'Italia". L’esecutivo comunitario, intanto, si dice pronto "a aumentare il sostegno all'Italia, incluso con un sostanziale aumento dell'assistenza finanziaria", ha sottolineato la portavoce.
 

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