ITALIA
Ipotesi blocco dei porti italiani per le navi straniere con migranti
Migranti, passo formale dell’Italia con l’Ue: situazione grave
La risposta del Commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopoulos: pronti a dare più soldi all'Italia. Mattarella: coniugare sicurezza dei cittadini e gestione dei flussi migratori. Gentiloni: Italia affronta vera emergenza, l'Ue non può girarsi dall'altra parte
Messaggio consegnato dall'Italia alla commissione: la situazione che stiamo affrontando è grave, l'Europa non può voltarsi dall'altra parte. È insostenibile, viene spiegato per motivare il passo italiano, che tutte le navi che fanno operazioni di salvataggio approdino in Italia. Altrimenti - sottolineano fonti diplomatiche italiane – si potrebbe arrivare a negare l'approdo nei porti per le navi che non battono bandiera italiana e non facciano parte di missioni europee.
Il governo sta da parte sua valutando la possibilità di negare l'approdo nei porti italiani alle navi che effettuano salvataggi dei migranti davanti alla Libia ma battono bandiera diversa da quella del nostro paese. Lo si apprende da fonti governative secondo le quali è ormai "insostenibile" che tutte le imbarcazioni che operano nel Mediterraneo centrale portino le persone soccorse in Italia.
L'Italia, sottolineano le fonti, continuerà a salvare vite in mare come sempre ha fatto in questi anni, ma non è più sostenibile che tutto il peso dell'accoglienza debba gravare sul nostro paese. Salvataggi e accoglienza non possono essere disgiunti e dunque il contributo dell'Ue non dovrà limitarsi alle operazioni di soccorso in mare.
L'eventuale blocco dei porti italiani riguarderebbe non solo le navi delle organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo centrale ma anche le unità navali inserite in Frontex, l'agenzia cui spetta il controllo delle frontiere esterne dell'Ue, e in Eunavformed, l'operazione che ha il compito di contrastare nel canale di Sicilia i trafficanti di esseri umani, alla quale partecipano 25 nazioni europee.
Avramopoulos: pronti a dare più soldi all'Italia
"Se necessario siamo pronti a aumentare sostanzialmente il sostegno finanziario all'Italia", ha detto il commissario europeo agli Affari interni, Dimitris Avramopoulos, dopo l'incontro con l'ambasciatore italiano presso l'Ue, Maurizio Massari, durante il quale l'Italia ha comunicato la possibilità di chiusura dei porti. "L'Italia ha ragione che la situazione è insostenibile lungo la rotta del Mediterraneo Centrale", ha spiegato Avramopoulos.
"La Commissione ha sempre sostenuto l'Italia nella sua gestione esemplare della crisi dei rifugiati e continuerà a farlo". Tuttavia, ha avvertito il commissario, "abbiamo tutti un obbligo umanitario di salvare vite". Se non si può "lasciare una manciata di paesi Ue da soli a gestire" l'emergenza, "il giusto forum per discutere di questo e' il Consiglio (l'organo che riunisce i governi dei 28, ndr) a cominciare dalla riunione informale dei ministri della Giustizia e degli Interni della prossima settimana a Tallin", ha spiegato Avramopoulos.
Mattarella: sicurezza per i cittadini
Il fenomeno migratorio "va governato assicurando contemporaneamente la sicurezza dei cittadini". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando il premier canadese Justin Trudeau. Anche ieri, dal Canada il Capo dello Stato aveva commentato la situazione degli sbarchi: "L'Italia è in prima linea nel Mediterraneo per salvare migliaia di vite umane nell'ambito di un fenomeno epocale", aveva detto Mattarella. "E ciò accade - aveva aggiunto - ai confini dell'Europa, senza ancora suscitare nel nostro continente né adeguata consapevolezza né l'emergere di sensibilità sufficientemente condivise, necessario preludio di incisive azioni comuni".
Gentiloni: è emergenza, l'Ue non si giri dall'altra parte
L'Italia sta affrontando una vera "emergenza" sul fronte dell'immigrazione e l'Ue non può "girarsi dall'altra parte". Lo ha detto il presidente del consiglio Paolo Gentiloni parlando al congresso della Cisl.