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ITALIA

Sicilia

Migranti: arrivata ad Augusta nave con 320 persone, a bordo il corpo di un 14enne somalo

Il giovane sarebbe morto lunedì per un attacco cardiaco. Intanto unità della Guardia Costiera di Crotone hanno da poco concluso un'operazione di soccorso di un barcone con circa 120 migranti a 150 miglia a sud-est di Roccella

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Ha attraccato questa mattina nel porto di Augusta, in Sicilia, la nave 'Dignity' di Medici Senza Frontiere con a bordo 320 migranti, tra cui donne e bambini, tratti in salvo domenica nel Canale di Sicilia. A bordo anche un ragazzo immigrato di quattordici anni, somalo, morto nella notte per un attacco cardiaco.

Testimoni: ripetutamente e brutalmente picchiato in Libia
Il ragazzo era stato trasferito a bordo della Dignity I, la nave di ricerca e soccorso di Msf, domenica 23 agosto dopo essere stato portato in salvo dalla marina militare italiana con altre 302 persone. Secondo quanto racconta la ong, il minore di origine somala viaggiava da solo e quando è arrivato a bordo era in condizioni critiche con difficoltà di movimento. Era evidente per il team medico che presentava malattie croniche. Le persone che viaggiavano con lui hanno riferito che era stato ripetutamente e brutalmente picchiato in Libia, tre settimane prima. Da quel momento la sua salute era peggiorata e senza nessun tipo di cure, è stato costretto a continuare ad un pesante lavoro fisico, spesso senza cibo e acqua. Trasferito nella clinica di bordo della Dignity, in un primo momento ha risposto bene ai farmaci e alle cure mediche del team sanitario di Msf, tanto che le sue condizioni sono migliorate notevolmente nelle prime 24 ore. Mentre la nave stava facendo rotta verso l'Italia, è però deceduto all'improvviso per arresto cardiaco.

Boldrini: non servono muri ma politica
"Le migrazioni forzate come quelle che si sviluppano oggi in molte parti del mondo non si impediscono con i muri, ma con le soluzioni. Cioé con la politica, mobilitandosi per porre fine ai conflitti. Le guerre si possono fermare, se c'e' la volonta' di farlo". Lo scrive la presidente della Camera, Laura Boldrini, in una lettera pubblicata su Repubblica. Per Boldrini, infatti, "nessun muro puo' impedire a donne e uomini, che lasciano contesti di guerra e regimi dittatoriali, di conquistare un diritto al quale nessuno di noi sarebbe disposto a rinunciare: il diritto a vivere in pace e sicurezza". 
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