ITALIA
Più di 40 scosse in pochi giorni, scuole chiuse anche in Abruzzo
In Molise scosse di terremoto anche questa notte. Ed è emergenza gelo: scuole chiuse a Campobasso
Spessa coltre di neve in molte aree interne, le scuole rimarranno chiuse in 30 comuni della provincia di Campobasso, a Benevento, nel barese e in trenta comuni abruzzesi. Questa notte altre 10 scosse tutte intorno a magnitudo 2.0
Come loro tanti altri in Molise, ma per la neve caduta ovunque in abbondanza. Arrivata in ritardo in quest'inverno fin troppo primaverile: forse era un campanello d'allarme, la tradizione popolare ricorre a questa lettura per spiegare le improvvise scosse sismiche. Solo adesso, a metà gennaio, il maltempo si gioca la scena e stavolta lo fa con la paura. Più di quaranta scosse nel giro di pochissimi giorni, da mercoledì a questa notte. I riferimenti vanno all'Aquila, il capoluogo abruzzese così simile per storia e cultura, così legato per tradizioni al capoluogo molisano. Lo sciame sismico di queste ore, alle pendici del Matese, è continuo di giorno e di notte, a tratti lieve, a tratti avvertito. I social network registrano reazioni, aggiornamenti, spavento. Si scrive, si posta, si fanno domande. I cittadini chiedono di essere aggiornati, invocano rassicurazioni. Non solo i molisani. Tanti i genitori di studenti fuori sede che cercano di conoscere la situazione per quella che è davvero. L'università interviene prontamente e decide: oggo lezioni sospese.
Il Consiglio nazionale dei geologi, che spiega e qualifica l'evento sismico molisano, diffonde i suoi dati: il 70 percento degli edifici scolastici non è ancora a norma, un dato che parla da sé. La Protezione civile regionale lavora, ma le polemiche fanno rumore. Il sito internet offline è una pagina che desta stupore e indignazione adesso. A poco serve, sul momento, la sua immediata riattivazione.
E intanto in giro spazzaneve e spargisale, a Campobasso si lavora per fronteggiare l'emergenza maltempo. Il clima rigido è impietoso ma chi ha paura mentre la terra trema, scende in strada, prova a restarci rifugiandosi in macchina, poi si arrende e rientra a casa. La notte è lunga, non resta che arrendersi alla fatalità. Il ritorno alla normalità è atteso da tutti con quel pensiero comune che vuole allontanare il ricordo e il richiamo delle grandi tragedie nazionali che nessuno vorrebbe nominare e tutti finiscono per citare.