CULTURA
Oslo
Nobel Pace 2015, vince il Quartetto per il dialogo nazionale in Tunisia
Premiate 4 organizzazioni della società civile "per il contributo alla costruzione di una democrazia pluralista quando il paese era sull'orlo della guerra civile"
Creato nell'estate del 2013, "quando il processo di democratizzazione era sul punto di crollare sotto il peso di assassini politici e disordini", il Quartetto è formato da quattro organizzazione della società civile: il sindacato Ugtt, confederazione degli industriali Utica, lega dei diritti umani Ltdh e Inoa, ordine nazionale degli avvocati.
"Il Quartetto - continua la motivazione - è riuscito a creare un processo politico pacifico in un momento in cui la Tunisia era sull'orlo della guerra civile. E così ha messo il Paese nelle condizioni di stabilire una costituzione e un sistema di governo che garantisca i diritti fondamentali a tutto il popolo tunisino indipendentemente dal genere, dal credo politico o dalla fede". A differenza di altri Paesi, la Primavera Araba in Tunisia ha portato a elezioni pacifiche e democratiche lo scorso autunno, nota il Comitato del Nobel, e "un fattore essenziale" per questo risultato è stato l'azione del Quartetto.
Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e Federica Mogherini, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica europea, si sono congratulati con i vincitori su Twitter. E su twitter è arrivato anche il commento del premier Renzi.
The #NobelPeacePrize to the National Dialogue Quartet in #Tunisia shows the way out of the crises in the region: national unity & democracy
— Federica Mogherini (@FedericaMog) 9 Ottobre 2015
Una notizia bellissima per il Mediterraneo il premio Nobel per la pace al Quartetto nazionale per il dialogo tunisino
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 9 Ottobre 2015
"Dopo il Premio Nobel non abbandonate la Tunisia". E' il messaggio che arriva da Osama Al Saghir, portavoce del partito islamico tunisino Ennahda, dopo il riconoscimento assegnato al Quartetto per il dialogo nazionale. "Abbiamo avuto successo nella transizione democratica, nella Costituzione abbiamo riconosciuto la libertà di espressione, la libertà religiosa, la libertà di coscienza, i diritti umani - dice ad Aki-Adnkronos
International - Ma la Tunisia corre ancora molti rischi. Un grande problema è rappresentato dal disagio sociale, dalle divergenze economiche, dalla marginalizzazione delle zone interne e a tutto questo dobbiamo dare una risposta. E' questa oggi la nostra sfida".
Mokhtar Trifi, presidente onorario della Rete tunisina per i diritti umani, ha definito il Premio Nobel per la pace al Quartetto per il dialogo nazionale come un ''incoraggiamento al lavoro e al dialogo che portano alle elezioni e alla democrazia''.
Inoltre per l'avvocato tunisino si tratta anche di una dimostrazione ''fondamentale che il mondo ci guarda. Abbiamo davanti nuove sfide.
Dobbiamo salvare il Paese dal terrorismo e della crisi economica.
Contiamo sulla buona volontà dell'Occidente dal momento che non siamo solo ad affrontare le nuove sfide''.