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ITALIA

Le candidature

Olimpiadi 2024, dopo Roma in campo anche Parigi, Montezemolo: "Delitto arrendersi per politica"

Oltra alla città eterna in corsa per l'assegnazione anche la capitale francese.  "Siamo qui per vincere", dice Bernard Lapasset, presidente della Federazione internazionale di rugby ed ex vicepresidente del Comitato olimpico transalpino

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"Sarebbe delittuoso pensare che una situazione di obiettiva difficoltà politica e non solo di Roma possa precludere ad una grande sfida fondamentale per il futuro di Roma". Ne è convinto Luca Cordero di Montezemolo, presidente del comitato promotore dei Giochi, che al termine del vertice in Campidoglio sulla candidatura alle Olimpiadi del 2024, a cui hanno partecipato anche il sindaco di Roma Ignazio Marino e il numero uno del Coni Giovanni Malagò, ha detto: "Arrendersi vorrebbe dire tirar giù la saracinesca sul futuro di Roma. Certo, tutto va fatto con grande trasparenza ma anche con uno straordinario spirito di squadra".

Oltre alla Città Eterna, anche Parigi è però scesa in pista per aggiudicarsi l'assegnazione dei giochi. "Parigi è un candidato fortissimo - ha commentato Montezemolo -. Dal presidente della Repubblica al presidente del Consiglio a tutte le forze politiche italiane stiamo vedendo un tentativo importante di mettersi tutti insieme".

La candidatura della capitale francese
La città di Parigi ha lanciato ufficialmente la sua candidatura alle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2024, con un'intera giornata dedicata alla celebrazione dei Giochi e dei punti forti della Ville Lumière per ospitarli. L'evento si è aperto con una conferenza alla Maison des Sports, sede del Comitato olimpico francese, alla presenza del sindaco di Parigi Anne Hidalgo e di 150 sportivi di alto livello, tra cui le due stelle Renaud Lavillenie e Teddy Riner, entrambi multimedagliati e campioni olimpici a Londra 2012, nel salto con l'asta e nel judo. Presenti anche i due 'ambasciatori' della candidatura, il presidente della federazione internazionale di rugby ed ex vicepresidente del Comitato olimpico Bernard Lapasset, principale promotore e coordinatore del progetto, e il triplice campione olimpico di canoa Tony Estanguet, oggi membro del comitato atleti del Cio. "Siamo qui per vincere, siamo qui per arrivare fino in fondo e strappare la vittoria", ha detto Lapasset ai microfoni di iTelé, appena prima della cerimonia, spiegando che la candidatura è "il punto di arrivo di una preparazione molto positiva", e che "ora bisogna dare quello che abbiamo di meglio" e "combattere fino in fondo". Parole analoghe a quelle del sindaco Hidalgo, intervistata stamattina da Le Figaro, che dopo un iniziale scetticismo, nei mesi scorsi, mostra ormai apertamente il suo sostegno al progetto. "Abbiamo tutti voglia di avere questi Giochi in casa - ha fatto eco Lavillenie - quindi diamo tutti un po' del nostro tempo per far vedere che per noi conta, e per cercare di aver un impatto positivo".

Si candida anche Budapest?
Anche la capitale ungherese potrebbe aggiungersi alla lista delle città che aspirano a organizzare i Giochi olimpici e che vede già in lizza, oltre a Roma e Parigi, anche Boston e Amburgo. Il consiglio comunale della capitale magiara si è infatti espresso a favore della candidatura con un voto schiacciante (25 a 1). Il progetto olimpico di Budapest per poter concorrere ha però bisogno dell'approvazione da parte del governo e del parlamento ungherese.

Le proteste di Grillo e Salvini
Dal tiro al ratto al salto della buca nell'asfalto, dal salto del tornello della metro al lancio della monnezza fino al tiro al bersaglio al Campidoglio. Sono le 'nuove' specialità che, secondo Beppe Grillo, potrebbero essere inaugurate se Roma dovesse ospitare le Olimpiadi del '24 "la cui candidatura sarà discussa questo giovedì in Consiglio comunale".  "Sarebbero la manna per Mafia Capitale che ancora non è stata debellata e legata a doppio filo con l'amministrazione comunale" avverte Grillo sul blog. 

Una piccola 'ruspa' giocattolo sotto il Campidoglio per 'mandar via il sindaco Marino': Noi con Salvini è scesa in piazza a Roma dietro lo striscione 'Renzi&Marino a casa'. Tra i cartelli portati dai manifestanti, che stanno facendo un assedio sonoro al Palazzo Senatorio a suon di fischietti, 'Via Marino' e 'Largo Salvini'  riprodotti come targhe toponomastiche.
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