Coronavirus
I dati sulla pandemia
OMS: superati i 60 milioni di contagiati in Europa
1,2 milioni i decessi. Questi i numeri diffusi dall'ufficio per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Salute
"La fine non è ancora all'orizzonte" dichiara Dorit Nitzan, direttore delle emergenze di OMS-Europa, che chiede a tutti i Paesi "di continuare in tutti gli sforzi necessari per tutelare le persone più vulnerabili e quelle più a rischio. Perché la pandemia finisca dobbiamo rapidamente aumentare la vaccinazione anti-Covid in modo equo in tutti i Paesi supportando anche la produzione dei vaccini".
A proposito di vaccini l'OMS conferma che "la doppia dose di Astrazeneca è meno efficace del mix con Moderna o Pfizer", precisando che non c'è la stessa efficacia se la prima dose è a Rna e la seconda con Astrazeneca.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha anche fornito alcuni aggiornamenti sui casi di trombosi e trombocitopenia (1 ogni 100.000 vaccinati) legati alla somministrazione del vaccino Astrazeneca (fenomeno segnalato dai 3 ai 30 giorni dopo l'inoculazione): "E' plausibile il legame anche se il meccanismo è da chiarire". I dati disponibili, raccolti in Europa e in altri paesi come l'Australia, evidenziano un rischio maggiore per i giovani rispetto agli anziani.
Sul fronte, invece, dei legami del vaccino Atrazeneca con la sindrome Guillan-Barrè l'OMS dichiara che "sono molto rari e non è stata confermata né stabilita una reazione causale. I potenziali benefici del vaccino continuano a essere superiori al potenziale rischio di Guillan-Barrè soprattutto in considerazione della maggiore contagiosità della variante Delta".