ITALIA
Operazione tra Roma e Reggio Calabria contro la 'ndrangheta, 54 arresti
Sequestrati beni per 25 milioni di euro
Al centro delle indagini del Ros, coordinate dalla procura distrettuale antimafia reggina, le attività illecite di quella che viene considerata una delle più potenti cosche della 'ndrangheta, con diramazioni in tuttaItalia e all'estero. Le indagini, in particolare, hanno documentato i "consistenti interessi" della cosca in ramificate iniziative imprenditoriali e commerciali in Calabria, Lazio ed Umbria, oltre alla gestione di ampi settori della distribuzione delle slot machine su tutto il territorio nazionale. Accertati anche, sottolineano gli investigatori, "rilevanti traffici di armi dai paesi dell'est europeo e l'importazione di ingenti carichi di stupefacenti dal
nord Africa".
L'indagine ha accertato l'operatività della cosca nella Capitale, in grado di gestire, tramite prestanome, alcune attività commerciali e le sale giochi nei quartieri Prenestino e Tuscolano. Dagli accertamenti è emerso che la cosca Molè si assicurava inoltre regolari proventi, imponendo le macchinette da gioco in numerosi esercizi pubblici delle province di Roma e Latina. In alcuni quartiere della Capitale e sul litorale romano è stata
accertata l'esistenza, spiegano gli investigatori, di una vera e propria spartizione territoriale tra le organizzazioni criminali per la distribuzione delle macchinette slot on-line, che, in alcuni casi, ha determinato contrasti che la cosca ha risolto a suo vantaggio forte dell'elevata caratura criminale.
Tra le società controllate dall'organizzazione, la 'Power play', che fino a pochi mesi fa gestiva la sala giochi 'Slot Gioia' di via Fumaroli, nella zona di Tor Tre Teste a Roma, all'esterno della quale, il 19 gennaio 2011, fu ucciso a colpi di arma da fuoco il vibonese Angelo Di Masi. Nel corso delle indagini è stato accertato il prioritario interesse della cosca gioiese nella gestione delle sale giochi e del connesso settore delle slot machines, controllato dall'organizzazione con il supporto di sofisticate tecniche di elusione dei controlli predisposti dall'agenzia delle dogane e dei monopoli: attraverso l'azzeramento telematico dei bonus (che ogni
singola slot deve rilasciare a seguito di un cosiddetto ciclo completo) o l'installazione di schede non legali e scollegate dal circuito di controllo dell'agenzia.
In tale quadro, l'attività ha consentito di approfondire tutti gli aspetti legati alle dinamiche organizzative e gestionali del settore: dalle direttive dei vertici alla materiale direzione delle società concessionarie e di distribuzione delle macchinette da gioco, al percorso degli introiti, che, in ragione di una prassi ormai consolidata, continuavano ad affluire nella cassa comune del sodalizio.