ITALIA
Verbali depositati in un processo in corso
Parla Iovine: "I clan della camorra non sono gli unici responsabili"
Prime dichiarazioni per il boss dei Casalesi che ha da poco deciso di collaborare con la giustizia. Il 7 giugno sarà interrogato nell'ambito di un processo in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere
Caserta
Antonio Iovine inizia a parlare. "So benissimo di quali delitti mi sono macchiato. Sto spiegando un sistema di cui la camorra non è l'unica responsabile". Queste le prime dichiarazioni del boss dei Casalesi, che da poco ha deciso di collaborare con la giustizia.
Iovine ha poi continuato, spiegando nei dettagli il sistema usato dal clan: soldi per tutti, anche per i sindaci, in un meccanismo completamente corrotto. E senza distinzioni: "Non aveva alcuna differenza il colore politico del sindaco" ha aggiunto Iovine. In questo ambito naturalmente, ha detto il boss, "si deve considerare anche la parte politica ed i sindaci dei comuni i quali avevano l'interesse a favorire essi stessi e alcuni imprenditori in rapporto con il clan per avere dei vantaggi durante le campagne elettorali in termini di voti e finanziamenti".
I verbali sono stati depositati in un processo in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il pm ha anche chiesto di interrogare Iovine, che dovrebbe riferire vicende legate ai suoi rapporti con imprenditori. Il collegio ha accolto la richiesta e fissato l'interrogatorio per sabato 7 giugno.
Iovine è stato arrestato il 17 novembre 2010 dopo quattordici anni di latitanza. Sta scontando la condanna all'ergastolo. La svolta è arrivata un paio di settimane fa, quandoha cominciato a rispondere alle domande dei pm Antonello Ardituro e Cesare Sirignano, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Il boss dei Casalesi, detto O 'ninno, è stato a lungo al vertice dell'organizzazione camorristica e potrà fornire moltissime informazioni sulla struttura, gli affari e le reti di relazioni dei clan.
Iovine ha poi continuato, spiegando nei dettagli il sistema usato dal clan: soldi per tutti, anche per i sindaci, in un meccanismo completamente corrotto. E senza distinzioni: "Non aveva alcuna differenza il colore politico del sindaco" ha aggiunto Iovine. In questo ambito naturalmente, ha detto il boss, "si deve considerare anche la parte politica ed i sindaci dei comuni i quali avevano l'interesse a favorire essi stessi e alcuni imprenditori in rapporto con il clan per avere dei vantaggi durante le campagne elettorali in termini di voti e finanziamenti".
I verbali sono stati depositati in un processo in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il pm ha anche chiesto di interrogare Iovine, che dovrebbe riferire vicende legate ai suoi rapporti con imprenditori. Il collegio ha accolto la richiesta e fissato l'interrogatorio per sabato 7 giugno.
Iovine è stato arrestato il 17 novembre 2010 dopo quattordici anni di latitanza. Sta scontando la condanna all'ergastolo. La svolta è arrivata un paio di settimane fa, quandoha cominciato a rispondere alle domande dei pm Antonello Ardituro e Cesare Sirignano, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Il boss dei Casalesi, detto O 'ninno, è stato a lungo al vertice dell'organizzazione camorristica e potrà fornire moltissime informazioni sulla struttura, gli affari e le reti di relazioni dei clan.