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SPORT

Futuro del club a rischio

Parma-caos, rinviata la sfida di domenica con il Genoa: ok della Figc alla richiesta dei giocatori

Il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, dispone lo slittamento dopo che i calciatori hanno annunciato: "Non ci sono le condizioni per andare in campo, se non ci concederanno il rinvio perderemo 0-3 a tavolino"

Il capitano del Parma, Alessandro Lucarelli (Ansa)
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Parma Domenica pomeriggio Genoa-Parma non si giocherà. La partita è stata rinviata su decisione della Figc, dopo la richiesta da parte dei calciatori del Parma. "Un fatto estremamente grave e non ripetibile", ha avvertito il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio.

L'annuncio di capitan Lucarelli
Ad annunciare la decisione di non scendere in campo era stato il capitano dei Crociati, Alessandro Lucarelli. "Non andremo a Genova, abbiamo chiesto che venga rinviata la partita", aveva dichiarato all'uscita del centro sportivo di Collecchio. "Se non ce lo concedono siamo pronti a scioperare e vorrà dire che perderemo 0-3 a tavolino - aveva poi aggiunto - Perché? Provate a fare uno più uno. Non ci sono le condizioni, non riusciamo ad andare in campo. Il pignoramento dello spogliatoio è uno dei motivi per cui non scendiamo in campo. Ogni giorno cambia qualcosa e noi non sentiamo nessuno, nessuno si occupa del Parma".

"Aspettiamo l'assemblea della Lega del 6 marzo" 
Lucarelli aveva detto che l'intenzione è attendere l'assemblea della Lega. "La Lega ha fissato un'assemblea per il 6 marzo, aspettiamo di vedere cosa delibererà e poi eventualmente ritorneremo in campo", aveva spiegato senza fornire dettagli sul colloquio con la Procura di Parma. "C'è un'indagine in corso, cercheranno di far chiarezza", si era limitato a dire. Il difensore aveva anche sottolineato che la scelta è stata presa in accordo con l'Associazione Italiana Calciatori. "La colpa è di Manenti? No di Ghirardi - aveva risposto - Se per lui è facile sanare queste situazione torni".

Tavecchio: "Fatto grave e non ripetibile"
Carlo Tavecchio ha accolto la richiesta. "Considerato lo stato morale, etico, individuale e sportivo dei calciatori e considerato che un eventuale incontro tra soggetti martoriati e non più in grado di esprimersi con la massima possibilità atletico-agonistica e valutata la richiesta Aiac e Aic e sentito l'unico presidente ho preso il provvedimento di rinviare la partita di domenica", ha spiegato il presidente della Figc. "È un fatto estremamente grave e non credo più ripetibile, almeno che non intervenga il tribunale o altre autorità superiori - ha però avvertito - Non posso rinviare ogni domenica la partita".
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