Il rebus della crisi
Pd dice sì a intesa. M5S difende voto su Rousseau: concordato con Conte. Di Maio: ora soluzioni
Nuova riunione questa mattina tra Pd e movimento 5 stelle, tra i nodi da sciogliere la composizione della squadra di Governo, "si pensi a trovare una soluzione e non a colpire me" dice Di Maio. Altro fattore divisivo è il voto sulla piattaforma Rousseau. Sì per Zingaretti che ha chiesto in direzione mandato per nuovo governo. Rousseau? Colle si attiene a decisioni gruppi
Con l'incontro del presidente Mattarella con la delegazione del Pd, ha preso il via la parte cruciale delle consultazioni al Quirinale per cercare di risolvere la crisi di governo.
In mattinata, alla Camera si era svolto l'incontro tra le delegazioni del Partito democratico e M5s per sciogliere i nodi che ancora ostacolano un'intesa per un nuovo governo, in particolare il ruolo di Luigi Di Maio e il voto sulla piattaforma Rousseau. Marcucci: "Non credo che ci siano veti" da parte del Pd. Delrio:"Lavoriamo sui contenuti". Patuanelli: "Di Maio è il capopolitico del M5s, deve essere assolutamente nel governo e avere un ruolo".
La direzione Pd
"Non c'è un problema Di Maio, ma c'è un problema di struttura di governo. Se c'è un premier del Movimento 5 stelle è giusto che ci sia un vicepremier del Pd. Serve a fare comprendere che stiamo entrando in una fase effettivamente nuova", spiega Andrea Orlando. Preoccupa il voto sulla piattaforma Rousseau: "Se dovesse entrare in conflitto con la Costituzione - aggiunge Orlando - e incidere sulle decisioni del capo dello Stato sarebbe inaccettabile. Se è uno strumento di decisione interna è un altro discorso".
Zingaretti: cosa importante è dare futuro all'Italia
"Io sono sempre ottimista, la cosa importante da fare è dare un futuro all'Italia". Lo ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti entrando alla Camera dove si è svolta la direzione Pd.
Il percorso avviato in questi giorni "era e rimane difficile. Non è una passeggiata. E' una sfida. Se siamo in grado di portare fino in fondo questo percorso è perché abbiamo portato avanti due elementi: spirito unitario e schiena dritta". Lo avrebbe detto, a quanto si apprende da diverse fonti, il segretario Pd Nicola Zingaretti in direzione.
Calenda si dimette: decisione dura ma con M5S abbiamo valori opposti
"Caro Nicola, Caro Paolo vi prego di voler accettare le mie dimissioni dalla Direzione Nazionale del Partito Democratico. E' una decisione difficile e sofferta". Così in una lettera all'Huffington Post, Carlo Calenda annuncia il suo addio ai dem. "Dal giorno della mia iscrizione ho chiarito che non sarei rimasto nel partito in caso di un accordo con il M5S. La ragione è semplice: penso che in democrazia si possano, e talvolta si debbano, fare accordi con chi ha idee diverse, ma mai con chi ha valori opposti. Questo è il caso del M5S. Le ragioni le abbiamo spiegate ai nostri elettori talmente tante volte che non vale la pena ripeterle qui", prosegue. "Sarò coerente, dal primo giorno in cui mi sono iscritto al Pd ho detto che non sarei rimasto se ci fosse stato un accordo con i 5 stelle", afferma l'europarlamentare del Pd a Circo Massimo su Radio Capital aggiungendo: "Lavorerò per costruire una casa per chi non si sente rappresentato".
Orlando (Pd): resta problema serio vicepremier
"Si fa il governo? Più sì che no. Ma resta un problema serio. Non possiamo andare in un governo in cui sia il presidente del Consiglio sia il vicepremier sono dello stesso partito". Lo dice Andrea Orlando del Pd in Transatlantico a Montecitorio.
Di Maio: si pensi a soluzioni, non a colpire me
"Sono ore molto difficili per il Paese, in cui ognuno dovrebbe saper dimostrare responsabilità.Ci siamo ritrovati in una crisi di governo senza un perché, per colpe che non sono certo attribuibili al M5S. Mi sorprende che qualcuno sembri essere più concentrato a colpire il sottoscritto che a trovare soluzioni per gli italiani. Ma questa è la politica, anzi una certa politica, abituata a concepire il dibattito non come occasione di crescita, bensì come uno scontro continuo e sistematico sulle persone". Così Luigi Di Maio prima di entrare a Palazzo Chigi mentre il capogruppo Patuanelli replica che il voto sulla piattaforma digitale per le decisioni politiche è stato 'concordato' con Conte.
Rousseau? Colle si attiene a decisioni gruppi
Il Quirinale si atterrà alle decisioni dei gruppi parlamentari che sono consultati anche oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E' quanto trapela al termine delle prime consultazioni di questa mattina.
Salvini: non c'è maggioranza in Parlamento
"E' chiaro che non c'è maggioranza in questo Parlamento. E' chiaro che non c'è governo che rispecchia il Paese". Così Matteo Salvini in diretta facebook.