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ITALIA

Direzione Pd

Petrolio, Renzi: a Potenza inchieste come Olimpiadi, ogni 4 anni, senza mai arrivare a sentenza

Poi dice: "Non è un attacco alla magistratura". Sulla vicenda del petrolio rivendica: "Se è reato sbloccare le opere pubbliche, io sono quello che sta commettendo reato". Alla direzione del Pd il premier parla anche del governo e ribadisce le priorità per la crescita e la stabilità

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"Dire che noi abbiamo attaccato la magistratura non fa i conti con la realtà, non è accaduto, non la sfido, io ho chiesto di andare a sentenza, io ho detto che il centrodestra era quello del legittimo impedimento, noi siamo
quelli che chiedono di fare velocemente i processi". Così Matteo Renzi specifica il suo intervento fatto durante la direzione del partito e critica un certo tipo di stampa: "E' la dimostrazione evidente - osserva - del passo in avanti che noi abbiamo fatto e la stampa no: la politica italiana è de-berlusconizzata, la stampa no".

Il segretario del Pd nel suo intervento durante la direzione aveva detto: "Chiedo alla magistratura italiana non solo di indagare il più velocemente possibile, ma di arrivare a sentenza. Ci sono indagini della magistratura a Potenza con la cadenza delle Olimpiadi", ogni quattro anni, "e non si è mai arrivati a sentenza. Un Paese civile è un Paese che va a sentenza", sottolineato che "la diversità profonda dagli altri è che loro parlavano di legittimo impedimento, io dico interrogatemi, gli altri parlavano di prescrizione io chiedo sentenze e dico di fare i processi, ma veloci. Noi non siamo uguali agli altri: sia stampato in testa a chiunque abbia dubbi. Noi non siamo quelli del legittimo impedimento, ma chiediamo che si facciano le sentenze sul serio, veloci".

La direzione del Pd ha approvato alla fine la relazione di Renzi, con 98 voti favorevoli e 13 contrari. Ma ha dovuto registrare il duro intervento di Gianni Cuperlo, in rappresentanza della minoranza del partito, che al premier ha detto: "Matteo, penso che tu sia profondamente onesto e appassionato per la politica. Ma non ti stai mostrando
all'altezza del ruolo che ricopri, ti manca la statura del leader anche se coltivi l'arroganza del capo". E sulla gestione del partito: " "Hai chiesto il voto per fare il segretario, ma non lo stai facendo e spingi qualcuno a uscire. Ed io sento il peso di stare in un partito che sembra aver perso le proprie ragioni. Mi è sembrato giusto - ha concluso - dirtelo come piace a te: in faccia".

Il mantra del governo
"La mia tesi è che accanto alle riforme strutturali o l'Italia sblocca gli investimenti pubblici e privati bloccati da anni o non uscirà mai da percentuali da prefisso telefonico di crescita. E' la tesi di fondo del governo". E rimarca: "Il punto chiave è che sbloccare opere pubbliche e private è priorità di questo esecutivo", e siccome, dati alla mano, le multinazionali "sono parte dell'economia del nostro Paese", è quindi giusto che il governo ci parli. Poi sottolinea con orgoglio: "L'Italia sta portando risposte anche sul tema della stabilità: le riforme fatte dall'Italia hanno dato stabilità, anche sorprendente per alcuni media internazionali. Nel nostro Paese quello che è accaduto è che in
questo ultimo periodo alcuni media dicono: 'E se fosse l'Italia il Paese più stabile in Ue?'". All'inizio della legislatura, conclude, "ci dicevano di copiare modello spagnolo: oggi scopriamo che l'Italicum dà certezza di governo assieme alla riforma costituzionale e il modello spagnolo no".
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