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POLITICA

"La riforma Fornero? Risposta non adeguata ma in un momento difficile"

Poletti: Jobs Act entro giugno 2015, allo studio misure per gli esodati

Il ministro del Lavoro parla delle riforme e annuncia che si pensa a “ipotesi di flessibilità in uscita” che riguardano le persone vicine al pensionamento. "Il contratto a tempo indeterminato deve costare meno di quello a termine"

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti (Ansa)
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Roma Il Jobs Act può entrare in vigore entro giugno 2015 e sono allo studio “ipotesi di flessibilità in uscita” che riguardano le persone vicine al pensionamento. Ad annunciarlo è il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che sulle misure dell’ex ministro Elsa Fornero commenta: “è stata una risposta non adeguata, ma in un momento in cui l’Italia ha rischiato la bancarotta”.
 
"Jobs Act possibile entro giugno 2015"
Il ministro, intervistato durante un videoforum del quotidiano “La Repubblica, spiega che la riforma del mercato del lavoro potrebbe entrare in vigore in poco più di un anno. "Se il Parlamento approva entro la fine di quest'anno" il Jobs act, "noi entro i primi sei mesi 2015 siamo pronti”, dichiara. Poi aggiunge: “Il Senato ha già il nostro testo”.

Gli esodati e chi perde il lavoro
Per quanto riguarda il problema degli esodati, Giuliano Poletti annuncia "dalla prossima settimana l'apertura di un confronto con l'Inps e le commissioni Lavoro” e garantisce che il ministero è impegnato a trovare una soluzione per tutte le persone che si trovano in questa situazione. Più in generale, per chi perde il lavoro ad un passo dalla pensione allo studio del governo c'è "un'ipotesi per una flessibilizzazione del pensionamento". "Ci sono tante imprese che sarebbero disponibili ad anticipare una buonuscita perché hanno bisogno di ricambio", osserva Poletti. "Sto lavorando a un'idea molto semplice. Ti manca un anno al pensionamento? Ti do un assegno che non è la pensione fino a quando raggiungi i termini. Per questo anno la tua impresa
continua a pagare i contributi previdenziali come tu fossi tornato a lavorare e l'assegno che ti ho dato un po' me lo restituisci nei tuoi 30 anni di pensione e un po' te lo paga lo Stato". 
 
I giovani senza lavoro
Sulla disoccupazione giovanile, Giuliano Poletti assicura che quella dei giovani senza lavoro "non è una generazione perduta". "Bisogna che riparta l'economia, la gente non può andare al lavorare per legge, è ridicolo”, dice. Il governo, afferma, sta cercando di aiutare i giovani "con ogni strumento possibile". Secondo Poletti, il secondo punto per aiutare i giovani a trovare lavoro, consiste nel "costruire le condizioni" adatte. La disoccupazione giovanile oggi, spiega ancora il ministro, è "figlia della crisi e della riforma del sistema pensionistico, che è necessario flessibilizzare". Infine aggiunge: "il contratto a tempo indeterminato deve costare di meno di quello a termine" di almeno il 10%. 
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