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ITALIA

Il Ministro del Lavoro dal Meeting di Rimini

Poletti: ultimi 4 decreti su jobs act rinviati in CdM.Rivedere riforma Fornero e sì a sgravi fiscali

Gli ultimi 4 decreti sul jobs act dovevano essere presentati domani al Consiglio dei Ministri ma all'ultimo momento sono slittati alla riunione della prossima settimana. "Mi sento di dire che siamo arrivati alla conclusione, sulla linea del traguardo'' aveva detto il ministro poco prima che gli comunicassero lo slittamento. Stiamo anche pensando, ha aggiunto, di rimediare agli effetti della Legge Fornero che "ha inevitabilmente ridotto il turn over, ridotto la possibilità per i giovani di entrare al lavoro" e "ci siamo posti il tema degli sgravi per le assunzioni". La confisca dei beni per combattere il caporalato è "una proposta interessante e anche giusta"

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti al Meeting di Rimini
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Rimini Iil  ministro del Lavoro, Giuliano Poletti al Meeting di Rimini aveva appena annunciato che i decreti sul job act sono praticamente pronti e "Se non ci saranno dei cambiamenti nell'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri è previsto che portiamo domani gli ultimi quattro decreti e quindi a quel punto la legge delega sarà completamente attuata". A quel punto, sostiene il ministro, "Credo che sia un buon risultato perchè siamo stati pienamente dentro i tempi di legge e avevamo un tempo ristretto. Mi sento di dire che siamo arrivati alla conclusione, sulla linea del traguardo''. All'improvviso, mentre era sul palco del Meeting di Rimini, Poletti ha ricevuto una telefonata dal ministero che gli annunciava un ulteriore slittamento della discussione sui 4 decreti sul jobs act.

Durante la riunione del preconsiglio, oggi, di fronte ad un ampio numero di temi da inserire nell'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di domani si è deciso di dare la precedenza ad altri temi.

I decreti erano attesi in Consiglio dei Ministri già per i primi giorni di agosto, poi sono stati rinviati alla prima riunione utile dopo la pausa estiva. Oggi ancora un rinvio.

"Il premier mi ha confermato che non c'è assolutamente alcun problema di merito", ha tenuto a precisare Poletti. 

Il Ministro del Lavoro ha risposto ad una domanda sul nodo dei controlli a distanza nei posti di lavoro. "Siamo sempre stati chiari fin dalla presentazione del testo - ha sottolineato: vogliamo essere assolutamente rispettosi delle regole sulla privacy. Ed un secondo obiettivo è avere regole chiare: su questa materia cosa si poteva e cosa non si poteva fare è stato spesso dettato dalle sentenze e pensiamo che invece sia più giusto che sia una legge a definirlo".

Il Ministro ha anche anticipato che il Governo per ridurre l'età pensionabile e creare occupazione, quindi, per rimediare agli effetti della Legge Fornero, sta pensando da tempo ad un'azione che ponga rimedio al problema. "E' ovvio - ha detto - che aver innalzato seccamente l'età pensionabile ha inevitabilmente ridotto il turn over, ridotto la possibilità per i giovani di entrare al lavoro".

"Adesso - aggiunge - dobbiamo trovare un punto di equilibrio tra la legittima giusta esigenza di avere flessibilità in uscita e dall'alta parte la modalità per realizzare questa operazione perchè sappiamo che c'è un tema di compatibilità economiche e quindi di priorità. Nella Legge di Stabilità come sapete c'è una serie importante di obiettivi per cui bisogna trovare una scala di priorità: lo spirito è quello di fare una operazione che aiuti i giovani a entrare al lavoro". 

Per aumentare i posti di lavoro e mantenere in ordine gli equilibri economici richiesti dalla Legge di stabilità, Poletti ha assicurato che "Il tema degli sgravi per le assunzioni è un tema che è posto" ma - ha precisato - "quello che abbiamo detto e che ribadiamo è che strutturalmente il costo del lavoro stabile deve essere più basso delle altre tipologie contrattuali", così "stanno aumentando in maniera importante i contratti a tempo indeterminato e crollano le collaborazioni".

Sul tema del caporalato, quella della confisca dei beni come arma contro questo fenomeno, il Ministro del Lavoro ha detto che è "una proposta interessante e anche giusta perchè naturalmente bisogna distinguere diverse situazioni ma sappiamo bene che nel lavoro agricolo non raramente c'è un intreccio tra malavita organizzata, fenomeni mafiosi e fenomeni di sfruttamento del lavoro"e "quando ci sono queste fattispecie credo che, come ha dato buona prova nella lotta alla mafia, sia una buona idea anche da questo punto di vista".
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