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CULTURA

Torino

Prix Italia. La tratta degli esseri umani, una moderna schiavitù

Ci sono ancora oltre 35 milioni di persone intrappolate in diverse forme di schiavitù: lavori senza diritti, sfruttamento sessuale, minori venduti. Un fenomeno che si intreccia con l’emergenza immigrazione

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di Benedetta BidiniTorino Protagoniste del secondo giorno del Prix Italia sono state le inchieste: le inchieste investigative, quelle che scavano nelle zone oscure e i reportage che raccontano i “temi difficili” come le guerre, il terrorismo e la tratta degli essere umani.

“Schiavitù moderna” può essere definita, un fenomeno che interessa oltre 35 milioni di persone. Una schiavitù che come spiega Maria Grazia Giammarinaro che si occupa della tratta degli esseri umani per l’Onu è strettamente correlata al fenomeno dell’immigrazione: chi arriva in Europa per sopravvivere accetta spesso condizioni di vita “non umane” come lavori sottopagati e senza diritti. La soluzione, spiega Giammarinaro “è far sì che le politiche dell’immigrazione siano sensibili a questo fenomeno e non come sta accadendo in Europa dove la risposta all’emergenza è la chiusura e il rifiuto delle quote”. Questa schiavitù moderna, racconta, esiste anche in Italia, basta pensare al caporalato. Ma c’è poi la tratta degli esseri umani per la vendita di organi, lo sfruttamento sessuale, il matrimonio combinato , il lavoro forzato e la vendita di minori. 

Altro tema della tratta degli essere umani che è stato affrontato al Prix Italia è stato come affrontare questo tema senza cadere nella “tv del dolore” : sono storie e così devono essere raccontate. Ci sono poi le inchieste del premio Morrione che seleziona tre progetti che vengono finanziati e sovvenzionati. Durante la realizzazione c’è anche, come spiega Giovanni Celsi, presidente dell’Associazione amici di Roberto Morrione, il tutoraggio tecnico e legale che “è necessario quando si scava nelle zone oscure”.

Vincitore della quarta edizione è “Fondi rubati all’agricoltura” di Alessandro di Nunzio e Diego Gandolfo. “Un’inchiesta coraggiosa” così la presenta Celsi che racconta un tema di cui ancora si parla poco: svela le infiltrazioni mafiose nel settore agricolo, un sistema per “accaparrarsi” i fondi europei. L’inchiesta è stata girata in Italia ma, sottolinea Alessandro di Nunzio, è un problema che affligge tutto il sud Italia. Secondo e terzo vincitore del premio sono “Bestiario Criminale” sul traffico illecito di flora e fauna e “Obiezione vostro onore” sulla legge 194 e l’aborto.
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