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ITALIA

Gli episodi risalgono al 2011

No Tav, 47 condanne e sei assoluzioni per gli scontri al cantiere di Chiomonte

Pene per un totale di 140 anni di carcere, disposte anche decine di migliaia di euro di provvisionali e pagamento delle spese legali. I manifestanti protestano e bloccano la A32, momenti di tensione con le forze dell'ordine

(Ansa)
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Quarantasette condanne, per un totale di circa 140 anni di carcere e sei assoluzioni. L'accusa aveva chiesto 193 anni. Si è concluso così a Torino il maxi processo ai No Tav, accusati a vario titolo di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale per gli scontri del 2011 quando i manifestanti si scontrarono con le forze dell'ordine al cantiere di Chiomonte in Val di Susa. La pena più alta è di 4 anni e 6 mesi, disposte anche decine di migliaia di euro di provvisionali e pagamento delle spese legali. La sentenza è stata letta dal giudice Quinto Bosio nell'aula bunker delle Vallette

Le proteste
Gli imputati subito dopo la lettura della sentenza del giudice Quinto Bosio gli imputati hanno cominciato a leggere dichiarazioni e hanno cominciato ad intonare la canzone "Bella Ciao". "Questo - ha urlato un imputato - è un processo politico. Non ci seppellirete con queste condanne".

Blocco stradale vicino all'aula bunker
Per protesta un gruppo di attivisti No Tav ha improvvisato un blocco stradale a Torino sulla via che, costeggiando l'aula bunker delle Vallette, si immette sulla tangenziale. Il blocco è durato però solo quindici minuti poi la strada è stata liberata
E a Bussoleno i manifestanti hanno occupato per protesta anche l'autostrada Torino-Bardonecchia, portando alla chiusura del tratto per un breve periodo di tempo. Ai sassi e ai fumogeni lanciati dai manifestanti, le forze dell'ordine hanno risposto con il lancio di alcuni lacrimogeni. La Questura ha precisato che il gruppo di una ventina di
attivisti ha agito in autonomia rispetto al corteo organizzato a Bussoleno dal movimento no tav. Un mezzo della polizia è rimasto danneggiato, nessuno è rimasto ferito. Cinque persone, tre donne e due uomini, sono state identificate. Tre di loro sono state fermate. 

Il processo
Gli imputati al processo erano 53, accusati delle violenze dell'estate attorno al cantiere di Chiomonte. Per loro, accusati di reati vari come danneggiamento e violenza, i pm Nicoletta Quaglino ed Emanuele Pedrotta avevano chiesto pene comprese tra i sei mesi e i sei anni di reclusione. Assolta, tra gli altri, Gabiela Avossa, per la quale i pm avevano chiesto sei anni di reclusione, assieme ad altri sei attivisti no Tav. Il legale di alcuni degli imputati, Claudio Novaro, ha parlato di assoluzioni doverose, mentre per quanto riguarda le condanne ha osservato che si tratta di "pene sproporzionate".

Ministro Lupi: "Sentenza ristabilisce primato della legalità"
"Una sentenza che fa giustizia anche di tante coperture politiche e intellettuali di quella violenza, che hanno cercato e cercano di nobilitarla con assurdi richiami alla Resistenza" il commento del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi. "Una sentenza che ristabilisce il primato della legalità e pure del buon senso: assaltare un cantiere, attaccare le forze dell'ordine, ferire oltre 180 persone tra poliziotti, carabinieri e militari della Guardia di finanza non è una normale manifestazione di dissenso, è un crimine".
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